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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Togliamo la nostra Juve dalla serie A e inscriviamola in Premier League siete d'accordo?


Era nell’aria e alla fine la prima “sentenza”, in merito alle plusvalenze sull’inchiesta Prisma, è arrivata ieri in tarda serata: la Juventus verrà penalizzata di 15 punti in classifica già a partire da questo campionato. Anche se ancora non si tratta di una sentenza definitiva, in cui solo qualche ora prima erano stati richiesti 9 punti dall’accusa, e in attesa delle motivazioni ufficiali da parte della Corte Federale d'Appello, la Juventus potrà presentare ricorso entro 30 giorni al Collegio di Garanzia dello Sport dinanzi al Coni che, eventualmente, non potrà ridurre la pena ma soltanto confermarla o annullarla. Una “sentenza” davvero assurda che aveva l’obiettivo di colpire una sola squadra rea di aver fatto delle operazioni economico – finanziarie consolidate nella prassi ma che da quanto trapela pare eseguisse “autonomamente”, in maniera artificiosa, senza coinvolgere nessun altro club visto l’impunità e l’assoluzione completa degli altri indagati. Ha vinto il sentimento popolare, quello della gogna mediatica che in questi ultimi due mesi non ha fatto altro che travolgere l’ambiente bianconero in tutti i modi possibili e immaginabili: tra intercettazioni più o meno decontestualizzate e possibili “incartamenti” dati in pasto ai mass – media, chissà da chi?, nemmeno si trattasse del peggior nemico da condannare a morte, contribuendo e non poco ad aizzare tifosi e giornalisti a scagliarsi contro un unico club come la Juventus che ancora una volta paga per tutti. Un’evidente ingiustizia che palesa come il calcio italiano sia formato da un sistema altamente nocivo, marcio e costruito sull’odio e il livore verso un'unica tifoseria e un'unica squadra che, comunque andrà a finire, ormai è stata in qualsiasi modo infangata. Nessuno vuole dire che i dirigenti della Juventus nonché la stessa società siano innocenti a prescindere ed è evidente sotto gli occhi di tutti, come la gestione degli ultimi cinque anni sia stata il frutto del lassismo, dell’incompetenza e degli enormi errori compiuti dai Deus ex machina bianconeri ma ciò che non è giusto è andare a colpire un'unica società, un'unica squadra, un'unica tifoseria ancora una volta come accaduto con calciopoli nel 2006, senza uno straccio di prova tangibile, basandosi solo su “indizi” più o meno certi derivanti da brogliacci di intercettazioni di diverso colore. Questo è inaccettabile, oggi con la Juventus condannata non vince nessuno, e nemmeno, soprattutto, il cosiddetto calcio “pulito “ che è soltanto una “favoletta” creata per chi ci vuole credere per davvero. Questa non è giustizia è soltanto un pretesto più o meno architettato per fare cadere nel baratro una squadra vincente che ha commesso degli errori come li hanno commessi gli altri ma che pagherà pegno per tutti quelli che continueranno indisturbati a fare i porci comodi propri. In attesa delle motivazioni della Corte d'Appello, e devono spiegarle davvero in maniera dettagliata, la Juventus è fuori dalle coppe, non potrà competere per vincere il campionato, seppur comunque lontana dalla vetta, e soprattutto  sappiamo perfettamente che non è finita qui perché adesso sarà il turno della Uefa che non resterà a guardare. Ovviamente al di là della palese ingiustizia subìta non si può non inveire contro chi ci ha rappresentato in questi ultimi cinque anni di disastri su disastri  che potevano essere assolutamente evitati se solo si fosse continuato a seguire quella linea di lungimiranza e programmazione che ci avevano reso il fiore all’occhiello del campionato italiano e per alcuni frangenti un importante modello Europeo. Tutto questo è stato completamente distrutto e probabilmente le gestioni folli porteranno la Juventus ad un tracollo incredibile simil calciopoli 2006, perché ormai è chiaro a tutti che le stangate non finiranno qui. Ancora una volta sono i tifosi a rimetterci i veri innocenti di un sistema calcio al collasso che li considera soltanto come dei poveri “polli” da spennare per mantenere una barca che comunque sia, con o senza Juventus, andrà molto presto a fondo. E allora svegliamoci tutti, ricominciamo da zero, ripartiamo più uniti di prima, facciamo tabula rasa, ribadisco e sottoscrivo: togliamo la nostra Juventus da questo schifo di serie A e inscriviamola alla Premier League e la chiamiamo Blackandwhiteyoung se fosse necessario!

Questa sarebbe la cosa più giusta da fare.

#FinoallaFine

Ciccio.  

Commenti

  1. Magari si potesse fare ? Subito

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    1. Per quello che stiamo subendo e che subiremo sarebbe il minimo

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  2. Antonio Lorusso Lagopesole PZ grande juventino dalla sua nascita

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