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“Io senza calcio non sto bene. Fosse per me arriverei a morire in tuta, a novant'anni, all'aria aperta, a insegnare pallone a qualche ragazzo che avesse ancora voglia di starmi a sentire”. [Zdnek Zeman]
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#Calcio&Finanza: Caro Milan, ma che "diavolo" fai?
Il Milan campione d’Italia dopo un’incredibile marcia trionfale, testa a testa con l’Inter, decisa solo all’ultima giornata, sta per cominciare la sua nuova stagione con tantissime novità, a partire soprattutto dalla proprietà appartenente al fondo Americano Redbird capitanato dal suo amministratore delegato, Jerry Cardinale. Un passaggio di proprietà non ancora del tutto ultimato tra Elliot e Redbird, closing definitivo previsto al 22 Settembre, e che è stato frutto di tantissime polemiche, soprattutto in queste ultime settimane, non solo per via dei rinnovi, oramai ufficiali, dell’attuale management dell’area sportiva rossonera Maldini e Massara ma soprattutto per via delle voci circolate su un possibile budget di mercato sui 50 milioni di euro, che non sarebbe stato giudicato idoneo per poter allestire una rosa in grado di difendere il titolo e soprattutto poter disputare una buona Champions League. Dunque, gli interrogativi da porsi sono molti e tutti di difficile risoluzione, creando un po’ di malumori tra una parte dei tifosi rossoneri e soprattutto gli organi della carta stampata. Dubbi e perplessità che non hanno ancora delle risposte chiare e definitive, che evidentemente meriterebbero degli approfondimenti come ad esempio:
- Perché un fondo come Elliot dovrebbe mai prestare dei soldi al suo acquirente?
- Perché sono state interrotte le trattative con il gruppo del Bharein di Investcorp quando sembravano ad un passo dalla conclusione?
- Perché Maldini e Massara hanno rinnovato con tutto questo ritardo?
Ma andiamo per ordine, cominciando da Redbird.
LA SCALATA DI REDBIRD
COSA DEVONO ASPETTARSI
I TIFOSI ROSSONERI DALLA NUOVA PROPRIETÀ?
ALLORA PERCHÉ UN BUDGET DI MERCATO CONTENUTO?
Dunque, delle prospettive per il futuro prossimo non molto diverse, almeno apparentemente, rispetto a quelle con Elliot che, come detto precedentemente, rimarrà ancora in società probabilmente con un 30 – 35 % di quote societarie, fino al closing definitivo di settembre e forse anche dopo, e avrà voce in capitolo anche in questa sessione di mercato per rinforzare il Milan. Ma perché i rinnovi di Massara e Maldini sono arrivati così in ritardo? Sicuramente è stata una situazione alquanto strana, se vogliamo, che fino all’ultimo giorno dalla scadenza naturale del contratto, non ci sia stato nessun comunicato ufficiale da parte della società per i rinnovi ma solo delle parole dei diretti interessati, limitate alle sole di Paolo Maldini rilasciate ai giornalisti in uscita dalla sede del Milan, eppure gli accordi c’erano già sulla base di due anni di contratto con un ritocco al rialzo dell’ingaggio e pieni poteri sull’area sportiva oltre a un certo margine sulle decisioni economiche delle stesse. Detto ciò, comunque non avrà un ruolo alla Marotta nell’Inter, tanto per intenderci, poiché le decisioni principali, come la scelta dell’allenatore e quant’altro, verranno sempre prese dalla proprietà. Adesso si dovrà costruire il Milan che verrà anche se è stato “perso” Botman, passato al Newcastle, e probabilmente Renato Sanches, promesso sposo del PSG, anche se il Lille smentisce di aver ricevuto offerte dai parigini, e la nuova stagione è alle porte con la concorrenza che sembra rinforzarsi nonostante l’arrivo di Divok Origi.
Capitolo società, perché Elliot ha preferito vendere a Redbird
piuttosto che a Investcorp? Difficile dare una risposta chiara e
precisa, la logica porta a pensare che Elliot abbia voluto “guadagnare”
il più possibile affidando la gestione ai connazionali americani rispetto agli
arabi di Investcorp. Innanzitutto, i Singer hanno venduto a Cardinale
perché probabilmente ha offerto di più, 1.3 miliardi di fronte agli 1.1 di
Investcorp, cifra comunque spropositata per una squadra che fattura appena 300
milioni, oltre al fatto che Elliot manterrebbe ancora un piccolo controllo sul
Milan, cosa che evidentemente non avrebbe ottenuto con la cessione al gruppo
del Bahrein. Inoltre, con la concessione di 400 milioni di euro di prestito ad
un tasso del 7% a Redbird, Elliot si garantisce un margine di guadagno ancora
maggiore dalla cessione dei rossoneri, assicurandosi anche una percentuale su
un’ipoteca vendita futura del Milan da parte di Cardinale soprattutto se
dovesse riuscire nell’obiettivo di trasformare i rossoneri in una grande Media
– company sportiva. Dunque, sembrerebbe più una pura e semplice
“speculazione finanziaria” quella adottata dai Singer che una vera e propria
cessione in piena regola ma l’elemento che più lascia perplessi in
questa situazione è il perché un uomo così potente come Jerry Cardinale, con un
patrimonio da sei miliardi di dollari e una certa credibilità nel mondo dello
sport con le sue attività, stia ancora ricercando in America degli investitori
per poter acquistare le quote societarie del Milan. Sicuramente saranno
anche delle operazioni che in finanza avvengono, quotidianamente, alla stessa
velocità del nostro battito di ciglia, però con tutta sincerità non ci si
riesce a vedere chiaramente in tutta questa vicenda così come evidentemente non
ci ha visto chiaro nemmeno Paolo Maldini che ha voluto delle garanzie per
rimanere al Milan proprio dalla nuova proprietà dopo il primo incontro con
Cardinale e soprattutto nell’ultima conference call, durata più di tre ore, in
casa Milan di qualche giorno fa in presenza del suo avvocato. Si parla di un
mercato partito in ritardo, come ha detto anche Maldini che ha promesso di
recuperare il tempo perso, ma tutto ruota intorno alla questione societaria e
al fatto che forse non è ancora chiaro a nessuno che il mercato sarà gestito da
Elliot in questa sessione e dunque le decisioni saranno avallate, in termini
economici e finanziari, da Ivan Gazidis. Si dice che a pensare male si
fa peccato ma vuoi proprio vedere che Paolo Maldini in fin dei conti voleva far
fuori Gazidis e avere totale potere anche sulle decisioni economiche e
finanziarie ed Elliot non era per niente d’accordo? Forse non lo
sapremmo mai, ma fatto sta che Gazidis lascerà a novembre per “motivi
personali” e ancora non si sa chi sia il suo successore, forse Furlani di
Elliot? Come del resto non si sa ancora nulla di ufficiale su quello che sarà
questo Milan quando tra un mese e mezzo scenderà in campo per difendere il
tricolore. Dunque, caro Milan ma che diavolo vuoi fare? Sicuramente
quello a quattro, per adesso, ti riesce bene.
Ciccio Indi
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