La Roma
vince 3 a 0 contro un modestissimo Monza, con due reti bellissime di Paulo
Dybala. Una, di classe assoluta - alla Del Piero per intenderci - dove
dimostra tutto il suo repertorio tecnico, l’altra di rapina, cinismo - alla
Trezeguet - e opportunismo. In quest’ultimo caso, è meglio abbondare con i
sinonimi. Ma adesso, basta con la grammatica italiana. Affondiamo il dito nella piaga, putrita e maleodorante,
degli amici juventini, lasciando a loro tutti i contrari del caso. Da quando Paulo
non è più un calciatore della Vecchia Signora - svincolato sulla soglia dei 28
anni - sembrerebbe essere “letteralmente”
rinato a nuova vita con una splendida seconda pelle cucita addosso; Dal
bianconero che sfina, al giallorosso che ingrassa. Il trapasso non era così
breve negli anni passati, ove - i più vecchi ricorderanno sicuramente - la
Juventus di Marotta, ogni estate, scippava i calciatori più forti alla Magica
per indebolirla nel fisico e nello spirito. L’ex talento juventino, corre come
un dannato, segna in tutti i modi possibili e sforna assist per i compagni di
squadra a ripetizione.
Ma andiamo
cauti - molto - con la notizia sulla presunta “rinascita” di un ex calciatore
della Juventus perché non vorremmo toccare il fondo del barile come,
recentemente, ha fatto il Corriere della Sera con la presunta morte della Signora
Iervolino.
Ricordiamo
al noto giornale milanese che Rosa Russo Iervolino - ex deputata della
Repubblica italiana - non è un gatto, bensì è una persona in carne, ossa, di sesso
femminile e con una voce piuttosto squillante e sensuale. Sebbene l’ex defunta
sia del Partito Democratico - merita assolutamente rispetto perché non è colpa
sua, ma del fato avverso - questo non significa che abbia sette vite come i
gatti. Egregio Dr. Luciano Fontana, Rosa non è un bel gattino che le farà le
fusa dopo una giornata triste e uggiosa! Capito, oh? Non è un gattino, nonché uno
splendido esemplare di mammifero quadrupede con un corpo robusto e muscoloso. La
smetta - una volta per tutte, per carità di Dio - di vedere i film di Batman con
quella spocchia tipica dei Direttori dei giornali famosi. Lo ribadisco una
volta per tutte: Catwoman non è la sig. ra Rosa Russo Iervolino, anche
se - confesso - ho avuto più di un dubbio a riguardo della donna più misteriosa
del cinema, dopo Wonder Woman e Jessica Rabbit. Certo, mamma mia, impressionante
è la somiglianza morfologica tra le due donne famose. Peccato per la voce squillante
di Rosa, non affatto verosimile. Infatti, soltanto, dalla voce ho capito che
non era lei: Catwoman. È stata una doccia fredda - che ve lo dico a fare? - perché,
per me, la Iervolino era Catwoman. Ero sicuro al 100%, ma questa non è una scusante
per scambiarla per un tenero gattino. Fortunatamente, ho superato il trauma
infantile e, adesso, sono con qui a raccontarlo senza peli sulla lingua.
Fatto il
cazziatone all’amico Luciano e assodato che Rosa non è Catwoman - assolutamente
meritato - passiamo a un altro pezzo grosso della nostra community. Che dico,
di più? Un pezzo grossissimissimo: Da un Direttore di un giornale famoso al
Vicepresidente della Juventus, il passo è breve.
Dalle ultime
immagini di Nedved - ubriaco fradicio e in equilibrio precario per le troppe
simulazioni fatte in carriera: ha le ginocchia tendenti alla rottura per via
del poco calcio praticato negli ultimi anni - forse, abbiamo compreso il motivo
di tale rinascita fisica e spirituale di Dybala. Paulo avrà, finalmente,
ascoltato i consigli del vicepresidente della Juventus? E oggi, di corsa,
in anteprima nazionale, faremo una seduta spiritica - visto che in realtà
anche noi siamo un po' cialtroni, decisamente meno talentuosi, come quelli del
Corriere - e andremo a rievocare l’anima perduta del fu dirigente Pavel;
l’anima di quell’uomo non ancora avvezzo ai trenini con le donne formose, all’alcol sfrenato e alle grandi responsabilità di un Vicepresidente di un’Azienda importante con
un debito finanziario della Juventus, altrettanto importante.
Toc! Toc!
Se ci sei Nedved - giovane dirigente - tasta due seni possibilmente di una
donna formosa che potrebbe avere l’età di tua figlia, ma che non sia una
baldracchia, soltanto di facili costumi e, possibilmente, bonazza da fare
invidia a tutti i buffoni e gli scappati di casa d’Italia che non votano Draghi.
Insomma, a tutti gli italiani - la stragrande maggioranza - che non sono Vicepresidenti
o rampolli della famiglia più influente e ricca d’Italia.
Eccomi,
ci sono. Pavel
non ti sento, per favore, puoi tastare più forte?
Sa! Sa!
Sa! Prova, prova, tetta destra e poi quella sinistra. Adesso, mi senti? Forte e chiaro Pavel! Ti sento
forte e chiaro.
“Dybala
faccia sacrifici nella vita privata e dia il massimo?” Correva l’anno 2017 -
ben 4 anni fa, mica cento? - e il saggio Pavel rilasciava un’intervista a TuttoSport
- giornale imparzialissimo tanto da meritarsi il premio come quotidiano
sportivo più imparziale del secolo - nella quale testualmente affermava parole
di una saggezza infinita per un dirigente di calcio alle prime armi:
La crisi
di Dybala? È un ragazzo che ha 24 anni che ci sta che possa avere alti e bassi
durante la stagione, lui sa che la società gli è sempre vicina con cui può
parlare e alla quale si può appoggiare per ogni evenienza. Come calciatore può
raggiungere obiettivi massimali, e l'unico consiglio che posso dargli è di dare
sempre il massimo in allenamento e fare sacrifici nella vita privata: così può
diventare davvero grande.
Fare
sacrifici nella vita privata……. Fare sacrifici nella vita privata….fare
sacrifici nella vita privata…..
Mi tornano
in mente le saggie parole di Nedved, pesanti come macigni. Mi sento realmente in
colpa. Anzi, mi sento "letteralmente" un pezzo di merda. Faccio una sana autocritica - che non
guasta mai - e per questo mi sento pure di ringraziarlo. Mi domando: li faccio tutti
questi sacrifici richiesti da Nedved nella mia vita privata? Li faccio, abbastanza, da meritarmi un
posto da Vicepresidente nel mondo?
Mai parole
furano così profetiche e apostoliche, Dybala è andato alla Roma e Pavel
Nedvěd è diventato il Vicepresidente della Juventus.
Tutto è bene
quel che finisce bene, come ricordava il grande William Shakespeare o più
semplicemente - se il concetto risultasse di difficile comprensione - ricordate
sempre che voi - tutti quelli appartenenti al popolino, la stragrande
maggioranza dei tifosi italiani - non siete altro che soltanto una massa di
buffoni e di scappati di casa.
E allora
qual è il segreto per il successo? Bere come non ci fosse un domani, partecipare a minimo
17 festini a luci rosse all’anno, una volta al mese barcollare ubriaco fradicio
nella notte e infine, ma non in ordine d’importanza, toccare le tette, possibilmente
facendo un bel trenino….
Ahh!
Dimenticavo, farsi riprendere da qualcuno con lo smartphone. È fondamentale per
fare l'hastag in tendenza.
Io sono Nedvěd,
Vicepresidente della Juventus e voi? Siete una massa di buffoni e scappati di
casa…..
Come è umano
lei, mega Vicepresidente della Juventus!!!
Arsenico17
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