Cerca nel blog
“Io senza calcio non sto bene. Fosse per me arriverei a morire in tuta, a novant'anni, all'aria aperta, a insegnare pallone a qualche ragazzo che avesse ancora voglia di starmi a sentire”. [Zdnek Zeman]
IN PRIMO PIANO
- Ottieni link
- X
- Altre app
#ilTattico: La Lazio cambia pelle. Sarà l'anno del Sarrismo
La scorsa estate, il popolo laziale era in fermento per l’arrivo di Maurizio Sarri, uno degli allenatori più iconici in circolazione, il cui gioco ha dato vita a un aggettivo che è sinonimo di un calcio votato alla velocità e all’attacco: il “sarrismo”, appunto. Dopo un mercato non esaltante, la sua prima stagione alla Lazio può essere considerata come un lungo periodo di apprendistato, volto a inculcare nuovi principi tattici nella mente dei giocatori, che per anni si erano forgiati sul modulo di Simone Inzaghi, geloso custode del 3-5-2.
Il passaggio dalla difesa a 3 alla difesa a 4 è stato il primo nodo per il tecnico toscano, che ha dovuto lavorare su automatismi tattici assodati da tempo e la cui rimozione, come quella di una qualsiasi abitudine, ha richiesto molta fatica e sacrifici. A farne le spese, almeno inizialmente, sono stati alcuni titolarissimi dell’epoca Inzaghi, come ad esempio Manuel Lazzari, che ha dovuto arretrare la propria posizione media passando da quinto a quarto di difesa. La sua evoluzione è stata emblematica e può essere presa come cartina di tornasole per capire quanto è stato lungo e tortuoso il periodo di rodaggio per i biancocelesti.
Lazzari, ha infatti disputato una prima parte di stagione non all’altezza delle sue qualità, tanto che, in alcuni frangenti, si parlò addirittura d’incompatibilità col nuovo sistema di gioco. Dopo le incertezze iniziali, Manuel s’è preso la fascia destra con prestazioni importanti e, assieme alla sua crescita, c’è stata quella di una squadra intera, capace di raggiungere un quinto posto tutt’altro che banale.
In questa sessione di mercato sta avvenendo la vera rifondazione, stavolta basata su profili estremamente funzionali al 4-3-3 e alle idee del tecnico. Basta buttare un occhio sui nomi arrivati in difesa per capire quale spartito attenderci. Maximiano (prelevato dal Granada per 11 M) è un portiere che ama giocare la palla e far salire la squadra, infatti non si limita a compiti contenitivi, ma è abile nel dare supporto attivo alla manovra partecipando al giro palla. Davanti a lui giocheranno Casale (dal Verona per 7 M) e Romagnoli (Svincolato), ovvero due centrali particolarmente capaci sotto il profilo tecnico, in grado d’impostare il gioco dal basso, proprio come vuole il sarrismo. Importante anche l’arrivo di Gila dal Real Madrid (6 M), prospetto interessante che sarà utile per le turnazioni in difesa.
A centrocampo restano da valutare le posizioni di Milinkovic-Savic e Luis Alberto, due diamanti purissimi, due fuoriclasse sui quali ci sarebbero molti club disposti a investire cifre importanti. Al netto delle eventuali partenze, in rosa è arrivato il sostituto di un Lucas Leiva piuttosto involuto nell’ultima stagione: Marcos Antonio (per 10 M dallo Shakhtar Donetsk). Un giocatore non particolarmente dotato dal punto di vista fisico (166 cm per 62 kg), ma in possesso di un elevato tasso tecnico e molto abile nella regia davanti alla difesa. Le sue caratteristiche saranno fondamentali per ricercare una manovra rapida e ben organizzata: nel bagaglio tecnico del brasialiano, troviamo infatti un'innata propensione al gioco di prima e la capacità di smarcarsi, per offrire ai compagni linee di passaggio sicure.
Un altro possibile innesto per il centrocampo potrebbe essere Ivan Ilic del Verona, mentre nella giornata di ieri si è chiuso per Matias Vecino, arrivato a parametro zero dall’Inter. Il mancino serbo sarebbe perfetto nel ruolo di mezzala sul centrosinistra, posizione nella quale potrebbe dare il massimo grazie alle importanti doti di corsa e palleggio. L'uruguaiano, invece, porterà in dote "garra" ed esperienza e potrebbe rivelarsi un Jolly utilissimo, in grado di coprire più caselle a centrocampo, sia come vertice basso, sia come mezzala di contenimento.
Per l’attacco si va verso la conferma del tridente composto da Zaccagni, Immobile e Felipe Anderson. A questi si è aggiunto il giovane Cancellieri (in prestito dal Verona), mancino in grado di giocare su entrambe le corsie esterne, ma verosimilmente più utile sulla destra, a piede invertito, posizione dalla quale sa accentrarsi per andare alla conclusione o tentare il passaggio.
Col mercato ancora nel vivo sarebbe inopportuno tracciare un bilancio definitivo sulla Lazio, ma è già possibile constatare come gli acquisti fatti sino a ora siano in linea col progetto tecnico e rappresentino un punto di svolta rispetto alla passata stagione, quando il mercato non regalò grandi emozioni e, soprattutto, sembrò non essere adeguato al cambio di modulo. Questa sarà la stagione del vero Sarri, che nella scorsa annata ha fatto vedere solo a tratti quel gioco effervescente apprezzato a Napoli e a Empoli. Superarsi non sarà facile, oltre al quinto posto c’è solo la Champions League, per cui si daranno battaglia squadre più attrezzate ma, superati gli automatismi del passato, la Lazio è pronta a cambiare pelle e stavolta per davvero.
Nicola Murrali (Twitter:@Contropiedista)
Post più popolari

Top 11 Bidoni Juventus (Parte II)
- Ottieni link
- X
- Altre app

La mia top 11 Juventus del cuore
- Ottieni link
- X
- Altre app

Top 11 "Bidoni" della Juventus (Parte 1)
- Ottieni link
- X
- Altre app

La mia Roma del cuore, Top 11
- Ottieni link
- X
- Altre app

Togliamo la nostra Juve dalla serie A e inscriviamola in Premier League siete d'accordo?
- Ottieni link
- X
- Altre app
Commenti
Posta un commento