Sabato primo ottobre, Inter e Roma s’incontreranno a San Siro in occasione dell’ottava giornata di Serie A. I capitolini sono attualmente sesti, a una sola lunghezza dall’Inter, in settima posizione e chiamata a disputare, nell’immediato, un difficile percorso tra campionato e coppa. Dopo la lunga pausa per le nazionali, i rispettivi allenatori dovranno valutare le condizioni dei propri giocatori, già affaticati dal frenetico avvio di stagione, dovuto all’inedito mondiale in Quatar. Non proprio il massimo per Inzaghi, duramente criticato per l’ultima batosta rimediata in trasferta contro un’Udinese in gran forma, attualmente terza, a un solo punto di distanza da Napoli e Atalanta. Il tecnico piacentino arriva a questa partita sotto pressione, dopo un incontro con la dirigenza, nel quale ha dovuto dar conto delle proprie scelte tattiche, rivelatesi alquanto infelici in più di un’occasione.
A ciò si aggiungono i problemi fisici di Lukaku, (ancora in forse e da monitorare attentamente dopo l’affaticamento rimediato il 29 agosto) Cahlanoglu e Brozovic. A destare preoccupazione è soprattutto la condizione del croato, fattosi male durante il match contro l’Austria e destinato a rimanere fuori per almeno un mese. Poco importa se avrebbe comunque saltato la sfida contro la Roma per somma d’ammonizioni: la sua assenza suscita brutti ricordi in casa nerazzurra, ricordi che vanno alla scorsa stagione, quando l’infortunio rimediato in Champions contro il Liverpool lo tenne fuori dall’8 marzo al 3 aprile. Fu in quel periodo che l’Inter perse la propria identità di gioco e cadde in una spirale negativa, costatagli la vittoria dello scudetto. Tuttavia, un cauto ottimismo, misto a curiosità, lo suscita la presenza in rosa del neo acquisto Kristjan Asllani, arrivato a Milano proprio per occupare la casella di vice-Brozovic.
Sin qui, il talentino italoalbanese ha scaldato la panchina, scendendo in campo in pochissime occasioni e accumulando appena una manciata di minuti d’esperienza. Difficile dire se Inzaghi abbia sbagliato nel non inserirlo più gradualmente nel progetto, dal momento che ora potrebbe toccare proprio a lui sostituire il “maestro” sin dal primo minuto. Sarà certamente la scelta del regista a far dormire sogni poco tranquilli al mister, apparso poco coraggioso nel lanciare i più giovani, tra cui Bellanova. Per caratteristiche, Asllani sembra il profilo più adatto per giocare come vertice basso del centrocampo a tre (Fig.1), ma non è da escludersi che gli venga preferito Cahlanoglu, o in alternativa Mkhitaryan (Fig. 2).
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Fig. 1 - Inter con Asllani
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Fig. 2 - Inter con Mkhitaryan |
Tutto dipenderà dal risultato della partita, e Simone sa bene quanto potrebbe costargli un altro errore di valutazione. Infatti, qualora optasse per l’usato “sicuro”, si verificherebbe una veemente contestazione in caso di risultato diverso dalla vittoria.
Vista la condizione del turco, un Gagliardini contestatissimo e un Barella a corto di energia, debilitato dai 180’ in nazionale, gentile omaggio del CT Roberto Mancini, la presenza dal primo minuto di un giocatore fresco come l’ex Empoli sarebbe non soltanto la scelta tatticamente più logica, ma anche la più astuta. A pensarci bene, anche qualora dovesse andar male, Inzaghi salverebbe comunque la faccia e nessuno potrebbe rimproverargli d’essere stato, per l’ennesima volta, poco coraggioso. È vero, non tutto dipenderà dalla scelta del regista, ci sono infinite variabili di cui tener conto e non sarebbe giusto caricare di così tante aspettative un ragazzo di belle speranze che, è opportuno ricordarlo, per il momento ha disputato appena sei mesi in prima categoria. D’altro canto, la scelta del profilo è stata in linea con le indicazioni del tecnico. Insomma, caro mister, se non ora, quando?
Nicola Murrali
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