L’Inter cade a Udine sotto i colpi di
testa di Bijol all’84’ e Arslan al 93’ di
gioco. Nella prima frazione di gioco, a portare i friulani in pareggio, un
autogol rovinoso di Škriniar, sempre, su palla inattiva in area di
rigore interista. Per i nerazzurri - magra consolazione - una splendida rete
di Barella su punizione al 5’ minuto del primo
tempo.
Partita combattuta fino al 67’ del secondo
tempo. Simone Inzaghi toglie, inspiegabilmente, il migliore in
campo dei suoi - fino a quel momento - Edin Džeko sostituto
con un impalabile, quanto inutile, Joaquín Correa.
Il rimpianto per Dybala è grande in questa
fase della stagione.
Perché lasciare in campo Lautaro
Martínez, con le corna spuntate e le polveri bagnate, che
fino a quel momento non aveva toccato palla? Per la cronaca, El Toro non la
toccherà - la palla - per i restanti trenta minuti. Partita da dimenticare per
il forte attaccante argentino in attesa di riavere, al suo fianco, il suo
fedele compagno di reparto, Lukaku.
Durante il match, altri, cambi
inspiegabili di Simone Inzaghi: al 31’ Bastoni per Dimarco -
favorendo le scorribande di uno scatenato Deulofeu - e al
79’ de Vrij per un buon, tutto sommato, Acerbi.
Quest’ultimo a guidare, da titolare, la linea difensiva dei nerazzurri.
Tolti i due difensori centrali titolari,
la difesa dell’Inter è andata allo sbando. Troppo statica, per essere vera, la
linea difensiva interista. Troppo schiacciata nella propria aria di rigore per
difendere un fortino realizzato da mura di fieno e acqua, crollate alla forza
d’urto degli attaccanti friulani. I tre difensori dell’Inter sembravano tre
statue di sale in balia delle, pazze, scorribande dei “barbari” friulani.
L’Udinese ci ha creduto di più durante,
tutti, i novanta minuti di gioco, risultato strameritato per gli uomini
di Sottil che aveva avvisato, preventivamente, il suo collega:
“Non staremo a guardarli mentre giocano”.
Dal canto suo, sul più bello, Inzaghi
toglie il Cigno di Sarajevo, l’unico in grado di mantenere alta la
squadra nerazzurra. L’unico in grado di fare gioco, anche, con un “non gioco”
da parte di Inzaghi e company. Infatti, dopo l’uscita di Džeko, la
squadra si è abbassata e i friulani hanno preso campo, acquistando sempre più
coraggio nelle giocate con il passar del tempo.
Alla fine dei novanta minuti l’Udinese
batte l’Inter per 3 a 1, ma Sottil deve ringraziare,
anche, Simone Inzaghi che - suo malgrado - è restato a
guardare la sua squadra capitolare sotto i colpi violentissimi di una grande
Udinese alla Dacia Arena.
L'Udinese, prima in classifica con 16
punti, è la rivelazione del campionato. L'Inter segue a quattro punti di
distanza. Non sono tanti, ma 3 sconfitte sono pesantissime per una squadra che
ambisce a vincere lo scudetto, strappandolo dal petto degli odiati cugini. Siamo solo alla settima di campionato, ma la
seconda stella - a questo punto - è pura utopia in casa nerazzurra.
I cugini gongolano fiduciosi.... aspettando il Napoli di Luciano Spalletti.
Arsenico17
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