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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

#FinoallaFine: Caos Juventus quando l'arroganza è al servizio del potere!

 


Siamo quasi alla fine di questa sosta nazionali e a tenere banco in casa Juventus è la questione della panchina di Massimiliano Allegri, per via degli scarsi risultati ottenuti sin qui che rischiano, già, di compromettere e non poco il cammino della squadra bianconera sia in campionato che soprattutto in Champions League. Ma oltre a questo, amletico dubbio, che oramai divide i tifosi juventini di tutta Italia, ciò che preoccupa maggiormente sono i conti in profondo rosso risultanti dai bilanci della Juventus. Venerdì 23 Settembre è stato un giorno importante in casa bianconera in quanto si è riunito il CDA per l’approvazione del Bilancio Consolidato riferito al 30 Giugno 2022 e ciò che ne è emerso è un dato allarmante: la Juventus ha chiuso, il suo bilancio, con un passivo di 254 milioni di euro. Un deficit talmente pesante, in parte provocato anche dagli effetti della pandemia del 2020, da fare accapponare la pelle nonostante non ci siano particolari preoccupazioni da parte dei vertici dirigenziali bianconeri che intendono sistemare i “conti” attraverso una gestione più oculata soprattutto nelle future campagne acquisti, le quali prevedono una netta riduzione del monte ingaggi dei giocatori, che rappresenta una delle voci piú gravose sul passivo di bilancio. Un deficit dicevamo così pesante da fare rendere chiaro a tutti, se ancora c’è ne fosse bisogno, che la Juventus in questi ultimi anni è stata gestita malissimo, frutto di  presunzione e arroganza provocata, con molta probabilità, dalle vittorie in serie ottenute nel lungo ciclo dei nove scudetti consecutivi e che ha dato diritto, a chi in questi anni ha diretto dall’alto la società bianconera, di sentirsi invincibile e soprattutto intoccabile. Certo è che nessuno dopo l’apice raggiunto con la finale persa di Cardiff seguito dall’acquisto del “secolo” Cristiano Ronaldo, comprato per vincere la Champions League, avrebbe oggi potuto mai immaginare un tracollo così netto della Juventus che ha perso definitivamente il suo enorme vantaggio accumulato, negli anni, nei confronti della sua concorrenza in Italia e soprattutto un posto tra le migliori squadre d’Europa. Una gestione folle che ha fatto gettare al vento milioni e milioni di euro, senza alcuna interruzione ma il denaro non è l’unica cosa che viene bruciata poiché la situazione instabile della società si sta anche ripercuotendo, inevitabilmente, sulle questioni di campo che rischiano ulteriormente di peggiorare una situazione che appare già abbastanza compromessa. Preoccupa tantissimo il poco brillante avvio di campionato dove nessuno sembra avere delle soluzioni per uscire da questa brutta situazione, men che meno il nostro allenatore Massimiliano Allegri che sembra sempre più confuso, poco lucido e soprattutto abbandonato da suoi stessi giocatori, divisi al suo interno, come evidenziato anche dal recente caso Bonucci. Parliamoci chiaro la Juventus già a Settembre è fuori dai giochi, se in campionato ancora il percorso è lungo e si può recuperare in Champions il cammino appare già compromesso e anche il modesto Maccabi Haifa, in questo momento, appare un avversario da prendere con le dovute proporzioni poiché l'impressione è che chiunque può vincere con la Juventus basta essere soprattutto in condizioni fisiche e mentali superiori aldilà del mero aspetto tecnico e tattico. E allora come se ne esce da questo caos generale?  È difficile riparare ai disastri perpetrati in tutti questi anni ma la cosa che lascia davvero di stucco è che la Juventus sembra bruciare tutto quello che “tocca” e quando raggiungi questo livello di gravità è evidente che i problemi di campo passano, si fa per dire, in secondo piano poiché c’è qualcosa di più “profondo” all’interno della società, qualcosa di “marcio” che sta divorando tutto dall’interno e questo si ripercuote, inevitabilmente, su tutto il mondo Juventus. Gli esempi sono tanti, basta vedere Vlahovic e Locatelli, due giocatori che sembrano sempre più l’ombra di se stessi pagati, fior fior di Milioni e che rischiano seriamente di dimezzare il loro valore se la Juventus dovesse continuare su questa strada. Ovviamente non sono gli unici a rendere meno rispetto al loro reale valore ma la sensazione, anche dai risultati ottenuti in questi giorni da tutti i giocatori con le loro rispettive nazionali, e che basta allontanarsi dall’aria “pesante” della Continassa per risorgere con delle prestazioni convincenti salvo gli infortuni del caso sempre ricorrenti e in grande numero. Il depauperamento del patrimonio “aziendale” inteso come parco giocatori per una società di calcio, non è un problema secondario e dovrebbe essere valutato attentamente soprattutto se in futuro si ha l’intenzione di rivendere i propri asset sul mercato ad un prezzo maggiore rispetto a quello per cui sono stati acquistati. Basta andare a vedere il caso Deligt di quest’estate venduto, 67 + 10 di bonus, a poco più del suo prezzo di acquisto, 70 + 10 di bonus nel 2019, con un plusvalenza ottenuta solo perché in parte il costo del cartellino era stato ammortizzato nei tre anni precedenti. E allora è evidente che queste situazioni vadano risolte e anche in fretta perché il futuro non può più attendere e si deve obbligatoriamente riaprire un ciclo in tempi brevi e la strada tracciata per adesso non sta portando ai risultati sperati. Tanto per cominciare si potrebbe procedere all’ingaggio di un vero direttore sportivo, figura che manca dai tempi di Marotta perché si è deciso di puntare sempre su soluzioni “interne”  anziché affidarsi a gente esterna al mondo bianconero. Si potrebbe cominciare a creare una fitta rete di scouting che sembrerebbe mancare dai tempi in cui era lo stesso Fabio Paratici ad occuparsene esclusivamente quando era il braccio destro di Marotta. Si potrebbe cominciare ad instaurare un codice etico che sia il più possibile efficace soprattutto con chi non sta alle regole e continua a farsi i porci comodi propri come sembra essere in questo momento alla Juventus. Ma soprattutto smettiamola di parlare di stile Juventus, di signorilità, della giacca e cravatta, ormai tutto questo non esiste più è stato “annientato” da un pezzo, oggi non ci sono più quegli uomini, quei dirigenti, quei presidenti era un'altra epoca. Oggi occorre più che mai ricostituire il DNA Juventus, ritornare a fare paura sul campo, bisogna riavvicinare i tifosi per trasformare lo Stadium in una bolgia come lo era solo qualche anno fa. Oggi tutto questo non esiste, la Juventus sembra una società di sprovveduti che naviga a vista in attesa di una miracolosa “ripresa” come se tutto può essere risolto in un batter d’occhio dopo la pausa delle nazionali, non è così, non sarà così e purtroppo mi duole dirlo ma la “vera” Juventus tornerà chissà fra quanti anni ma noi, nonostante tutto, saremo sempre e comunque qui a sostenerla nel bene o nel male.

#FinoallaFine

Francesco Indelicato

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