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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Analisi tattica di Roma-Atalanta


In vista di Inter-Roma, analizzeremo l’ultima partita di entrambe le formazioni. Il primo articolo sarà dedicato alla gara dell’Olimpico, che ha visto trionfare l’Atalanta per 0-1 in trasferta contro la formazione di Mourinho. Nel secondo articolo, ci occuperemo di Udinese-Inter, persa dai nerazzurri per 3-1. Un solo punto di distanza separa i meneghini dai giallorossi, rispettivamente settimi e sesti in classifica.

Roma-Atalanta (18/09/22) - Match Analisi 

I capitolini si presentano col solito 3-4-2-1 con Rui Patricio in porta, Ibañez, Smalling e Mancini in difesa; Spinazzola, Matic, Cristiante e Çelic sulla mediana; Pellegrini e Zaniolo trequartisti con Abraham unico riferimento in attacco. 
Gasperini risponde col 3-4-3, schierando Musso tra i pali; De Roon, Demiral e Toloi per il pacchetto arretrato; Mæhle, Koopmeiners, Scalvini e Hateboer sulla linea dei 4; davanti, Ederson e Pasàlic a supporto di Højlund.

Dalla posizione media dei giallorossi [Img.1] si evince come Spinazzola tenda a giocare molto avanzato sull’out di sinistra, lasciando spazio alle sue spalle per le incursioni della Dea. È proprio da questo versante di campo che nasce l’azione dell’unica rete del match. I bergamaschi, non trovando spazio centralmente, optano per un passaggio smarcante in favore di Højlund [Img.2], bravo nel portare la sfera verso il fondo, attirando così le marcature e liberando il centro per l’Inserimento dei centrocampisti a rimorchio [Img.3]. Nell’Immagine successiva [Img.4] notiamo 3 uomini della Roma molto ravvicinati tra loro, uscire in marcatura per accorciare le distanze sulla trequarti, completamente sguarnita. Errore grossolano quello di lasciarsi attirare in massa dall’attaccante danese. 

Img.1 (da Sofascore)

Img.2

Img.3

Img.4

L’azione prosegue coi nerazzurri che prendono il controllo del perimetro dell’area, garantendo a Scalvini (il primo ad avventarsi sul retropassaggio di Højlund), ben 4 soluzioni di passaggio. Il classe 2003 decide di andare al tiro e finalizza con un bel destro, che s’insacca in basso alla sinistra di Rui Patricio [Img. 5-6]. Una prima osservazione riguarda la posizione dei due mediani giallorossi, spesso in ritardo quando si tratta di prendere posizione e andare in marcatura preventiva, ritardo di movimento che espone la squadra ai tiri dal limite. Nell’ultima immagine notiamo come la Roma tenda a presidiare centralmente l’area sguarnendone completamente i lati.

Img.5

Img.6

I giallorossi rispondono pericolosamente con un azione interessante per quanto riguarda l’uscita dal pressing avversario. Vediamo Spinazzola largo a sinistra, su di lui vanno in pressione due uomini. Decide quindi per un pallonetto a scavalcare il centrocampo [Img.7]. La palla arriva sul petto di Zaniolo, il quale, spalle alla porta, scarica rapidamente per Pellegrini [Img.8], in posizione da regista e preciso nel servire di prima Abraham, che va centralmente ad attaccare la profondità [Img.9]. 

Img.7

Img.8

Img.9

In questo frangente, notiamo la linea alta dei tre centrocampisti atalantini, ormai superati e spettatori impotenti dell’azione. Abraham è abilissimo in questo tipo di situazioni, agendo spesso come fulcro del gioco riesce a calamitare su di sé molte palle, lavorando col fisico a protezione della sfera e permettendo alla squadra di salire. In questo caso, ha molto campo davanti e sfrutta la sua velocità per superare i centrali avversari, sui quali guadagna un vantaggio di diversi metri. Azione costruita bene, ma vanificata dal tiro dell’Inglese, impreciso nel calciare sull’uscita dell'estremo difensore, che col corpo riesce a schermare una buona porzione di porta [Img.10].

Img.10

L’Atalanta, fiutato il pericolo, abbassa leggermente l’intensità della pressione, facendo densità sulla propria trequarti e tagliando fuori dal gioco i due trequartisti, Zaniolo e Pellegrini. La Roma sbatte contro il muro dei bergamaschi più volte, ma alla fine riesce a passare grazie ad un’azione ben impostata da Matic, il quale, subito dopo aver scaricato la palla verso Abraham [Img.11], si lancia sulla fascia sinistra, per occupare l’unico spazio libero e aggirare i difensori. L’asse Matic-Abraham, funziona alla perfezione, con l’Inglese che protegge la sfera col fisico restituendola al centrocampista serbo con un delizioso tocco di suola. Quest’ultimo riesce ad arrivare sul fondo [Img.12] e a rimetterla al centro per Abraham, che sbaglia per la seconda volta andando a calciarla addosso al portiere [Img.13].

Img.11

Img.12

Img.13

Un’ultima azione meritevole d’essere presa in esame viene costruita cercando d’ingabbiare un’Atalanta ormai in deficit di energie e poco accorta sui ripiegamenti difensivi. Notiamo [Img.14] come Belotti abbia a disposizione due linee di passaggio, con Abraham e Ibañez centrali ad attirare tre uomini, e Spinazzola più Zaniolo rispettivamente liberi sul centrosinistra e centrodestra. Bellotti decide per Zaniolo, il quale cerca un tiro difficile da posizione non favorevole, mentre avrebbe potuto cercare Spinazzola, rimasto tutto solo a sinistra [Img.15].

Img.14

Img.15

Conclusioni

L’Atalanta ottiene il massimo col minimo sforzo: un tiro in porta e un gol. La Roma è frenetica e imprecisa, produce una grossa mole di gioco chiudendo la partita con 21 tiri complessivi, solo 5 dei quali in porta. Risultato che va stretto ai giallorossi, i quali reclamano anche su un intervento in area ai danni di Zaniolo, giudicato regolare dall’arbitro. Mourinho va su tutte le furie e viene espulso. Non sarà quindi in panchina contro l’Inter.

Roma pericolosa soprattutto quando si appoggia al suo centravanti, bravo a sacrificarsi per la squadra e proteggere palla. Trovare un attaccante così pericoloso sia spalle alla porta sia frontalmente non è facile. Partita sfortunata per lui, che arriva spesso al tiro ravvicinato senza comunque trovare la via del gol.

Un punto debole della Roma è certamente la sua mediana. Matic e Cristiante sono abilissimi nel fare da diga a difesa schierata, ma risultano lenti e macchinosi quando si tratta di correre all’indietro per recuperare terreno sugli avversari. Ne fanno le spese Pellegrini e Zaniolo, costretti ad abbassarsi di molti metri per per dare manforte alla linea arretrata, lasciando così troppo isolato e distante il centravanti. Da rivedere anche il posizionamento di Spinazzola, propositivo palla al piede, ma difensivamente spregiudicato.  

Nicola Murrali 

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