PERIN 6 - Sul gol che determina la sconfitta non può fare
nient’altro che guardare. Si fa trovare pronto quando il Monza lo
chiama in causa.
DE SCIGLIO 5,5 - Sta lì, sulla destra. Il massimo che si
può pretendere è che non faccia danni. Continua a tenere il posto che
dovrebbe appartenere a qualcun altro. In avanti non si vede proprio mai (SOULE’ SV - Entra a cinque minuti dalla fine).
BREMER 5,5 - Attirato dal pallone, guarda Gytkjaer
sfilargli indisturbato davanti in occasione del gol senza riuscire ad
intervenire. Appare incerto in diverse occasioni e poco sicuro in
impostazione.
GATTI 5 - Anche lui guarda soltanto il pallone e finisce
per farsi prendere alle spalle da Gytkjaer in maniera piuttosto ingenua
in occasione del gol. Trasmette una sensazione di poca tranquillità
nella gestione del pallone. In un momento come quello attraversato dalla
Juventus in questo periodo, preferirlo a Bonucci non sembra la scelta
più lucida che un tecnico possa compiere.
DANILO 5,5 - Come al solito gli tocca ricoprire più ruoli
a causa della confusione tattica che attanaglia la squadra bianconera.
Ha sulla coscienza l’errore nella gestione di un contropiede in cui
sbaglia la scelta decisiva, vanificando una situazione di netta
superiorità numerica.
MCKENNIE 5 - Vaga per il campo senza dare la sensazione
di essere mai in partita. Continua a lasciare l’impressione che quando
non segna non sappia come rendersi utile alla squadra. Due buoni cross e
nient’altro in novanta minuti. Troppo poco.
PAREDES 5 - Dopo un paio di buone partite, inizia a
ricordare molto da vicino Locatelli. Lento, confusionario, falloso.
Perde nettamente il confronto con Rovella. E’ l’ennesima dimostrazione
che la soluzione ai problemi della Juventus non passa soltanto dal
mercato dei giocatori. Nel frattempo la società continua a dilapidare
risorse.
MIRETTI 6 - Come al solito, gran parte delle iniziative
degne di nota della Juventus lo vedono protagonista. Nonostante i 19
anni, gli viene richiesto di fare perfino troppo. Lui almeno dimostra la
personalità necessaria per assumersi le responsabilità (FAGIOLI SV. Cinque minuti anche per lui. Non sia mai scoprissimo che è un buon giocatore).
DI MARIA 4 - Dopo un tempo passato a cercare di capire
come muoversi dentro una squadra che non prevede nessuno schema anche
vagamente riconducibile al gioco del calcio, si arrende. Avvilito,
rifila una gomitata a Izzo e si fa cacciare via.
VLAHOVIC 5 - Prosegue nel suo momento complicato. Ben
presto isolato in avanti e mal supportato da una squadra che non esiste,
perde subito la calma e in preda ad un forte nervosismo colleziona
diversi errori. Un altro patrimonio tecnico ed economico che rischia di
finire bruciato sull’altare di Allegri.
KOSTIC 5 - Un paio di spunti interessanti in apertura di partita per poi spegnersi senza dare più alcun segnale della sua presenza (KEAN 5,5 L’unica occasione da gol della Juventus
capita sulla sua testa. Colpisce in maniera troppo debole e centrale. Si
batte ma non può fare molto di più).
La misura è colma.
ALLEGRI SV - Impensabile vederlo sulla panchina della
Juventus un solo giorno di più. Ha avvelenato cuori e menti con le sue
assurde teorie completamente al di fuori da ogni logica proposta dal
calcio contemporaneo. Ormai sembra soltanto interessato a difendere
soltanto il personaggio che si è creato. Il suo percorso è finito. La
società ne prenda atto e lo spedisca al Gabbione.
Carlo Tasciotti
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