Non vedo l'ora di leggere l’Opera autobiografica: “Io,
Giorgio”; il prossimo best seller in uscita - in anteprima mondiale -
presso tutte le migliori edicole, italiane e straniere, ad eccezione di quelle
africane e brasiliane.
Autobiografia da leggere e rileggere - si
consiglia con la presenza di un adulto per i minori di 12 anni - tutto d’un fiato e,
possibilmente, sotto l’ombrellone per evitare giramenti di testa dovuti al sole
e/o alla lettura impegnata dell’Opera, magari degustando un buon ghiacciolo al
gusto di banana.
Per tutti gli amici bianconeri - ahimè è tutto vero -
un’Opera letteraria dal valore inestimabile da trasmettere alle generazioni
future tra i fortunati e virtuosi tifosi bianconeri. Autobiografia di valore inestimabile, almeno tanto quanto l’altro capolavoro dell’ex compagno
di Nazionale: “un Capitano” di Francesco Totti.
Quanti calciatori, colti e
intellettuali, abbiamo avuto nel campionato di Serie A?
Quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti
cambia tutte le domande.
Per l’elevato spessore dell’Opera autobiografica
di Chiellini si consiglia, caldamente, di evitare di conservare il libro a
temperatura ambiente e all’interno della sacca contenente le pinne, il fucile e gli occhiali.
L’opera letteraria può essere
utilizzata - solo se le condizioni atmosferiche lo consentono - come base
rigida per i castelli di sabbia e le piramidi ma solo in quelle illuminate con
l’occhio che tutto guarda. Per non compromettere la validità della garanzia del
libro, si consiglia caldamente di evitare le immersioni in acqua; Il produttore, infatti,
non copre da eventuali danni causati dai liquidi, ma soltanto per il furto e/o
l’incendio.
Dalle prime indiscrezioni giornalistiche,
l’autobiografia di Chiellini è un capolavoro di livello assoluto, soprattutto
grazie all’elevato valore mistico, scientifico e filosofico dell’opera.
Il Codice da Vinci di Mr. Dan Brown è davvero poca roba rispetto alle nuove,
scioccanti, rivelazioni contenute nell’Opera dal titolo ambiguo e forviante:
“Io, Giorgio”.
Chi siete? Cosa Portate? Si, ma quanti siete? Un
fiorino!
Carta e penna alla mano perché l’autobiografia di Chiellini
porterà gli studiosi a rivedere tutte le nozioni acquisite, fino all’altro
ieri, dell’attuale Pedagogia.
Cosa si intende con il termine Pedagogia?
È la scienza che studia l’educazione umana;
Qual il campo di applicazione della Pedagogia?
L’educazione.
Qual è l’oggetto di studio della Pedagogia?
La persona.
Ritornando in tackle in scivolata sul libro di Giorgio
Chiellini: Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza. Su certi
argomenti, oggi troppo controversi, toccherà ai posteri pronunciarsi.
Io, oggi, farò la mia parte e andrò a recensire l’opera
del più forte difensore centrale, con licenza letteraria, di tutti i tempi.
Durante, voi tutti chinate la fronte a Giorgio
Chiellini, il forte difensore bianconero e della Nazionale Italiana.
Nel libro autobiografico - come nella più classica delle barzellette all’italiana -
il “toscano” descrive il “bresciano” come una persona negativa da evitare
perché dannosa per la salute dei compagni di nazionale. Parole con un peso
specifico da indurre il lettore - persino quello meno malizioso -
verso l’idea di una forma di comportamento violento di natura
psicologica.
Possiamo, dunque, parlare di un possibile episodio di bullismo?
Determinati
argomenti è, sempre, meglio tacerli. Siamo o no in Italia? Soprattutto
quando si criticano uomini ricchi e potenti. È stato, dunque, un
possibile episodio di bullismo? Rettifico, subito! Niente di tutto
ciò, perché la vera motivazione è da ricercare in un ambito prettamente
cinematografico.
È tutta colpa del film preferito di Giorgio: il
capolavoro della Walt Disney, Mary Poppins. “Basta un poco
di zucchero. E la pillola va giù. La pillola va
giù”.
Giorgio - grazie al suo libro - ha aggiunto, alla sua
collezione, un'altra perla delle sue: “In Confederations Cup contro il
Brasile, nel 2013, non ci diede una mano in niente, roba da prenderlo a
schiaffi”.
Ricordiamo che il bullismo è una forma di comportamento violento e
intenzionale, di natura sia fisica sia psicologica, oppressivo e vessatorio,
attuato nei confronti di persone considerate come bersagli facili….
Mario Balotelli nasce a Palermo, in una calda giornata di agosto di
trent’anni fa, dall’unione carnale tra la madre biologica Rose e il padre
biologico, Thomas Barwuah. Sembrerebbe soltanto una vicenda familiare, magari
anche una storia con un lieto fine; quella di una famiglia di emigranti
africani, i Barwuah. In realtà - in questa misera vita mortale - tutto è
determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo: “Il cittadino
italiano di etnia nera con radici ghanesi è stato diagnosticato con una
complicanza intestinale pericolosa per la vita dopo la nascita, una condizione
che i suoi poveri genitori non potevano permettesti di trattare e che non
avevano altra scelta che offrigli l’adozione…”.
Poche ore più tardi non tarderà ad arrivare la
risposta piccata e risentita - per la verità piuttosto diplomatica
considerando il soggetto in questione - di Mario Balotelli: “Io almeno ho la
sincerità e il coraggio di dire le cose in faccia. Tu dal 2013 avresti avuto
tante occasioni per farlo, comportandoti da vero uomo, ma non l’hai mai fatto.
Chissà cosa dirai un giorno dei compagni di oggi, strano capitano... Se questo
vuol dire essere un campione, allora preferisco non esserlo. E alla maglia
azzurra non ho mai mancato di rispetto”.
CONCLUSIONI E OSSERVAZIONI
Mi sembra scontato che questa vicenda extra calcistica - della quale
tutti noi avremmo fatto volentieri a meno - possa avere il contorno di una
storia violenta di natura sia fisica che psicologica.
Il carnefice, nonché il bullo, ha un nome e un
cognome: questa volta, non è Mario Balotelli.
Arsenico17
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