Passa ai contenuti principali

IN PRIMO PIANO

Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Altro che corto muso di Allegri, meglio il Curling!

Se, per allenare la Juventus, Allegri prendesse spunto dallo sport del Curling? Questa mattina, mi sono svegliato e me lo sono chiesto durante il tragitto casa-lavoro. Per fortuna, oggi, non ho trovato traffico e nemmeno un invasore. Anche perché di solito vado a piedi, ascoltando Laura Pausini. Coincidenza vuole che in questi giorni Milano sia invasa da una fitta nebbia e la nebbia che bellezza, la va giò per i polmon e quand fiocca, che giòia, gh'è el Parco e i Bastion per scià senza andà al Mottaron.

Detto questo, oggi, mi occuperò di calcio: Il vecchio e il più grande amore della mia vita. Nello specifico scriverò un grande pezzo sul momento difficile dalla Juventus di Allegri; difficoltà venute, prepotentemente, “a galla” soprattutto a causa della sconfitta "sofferta" contro il Monza.

Se il buon Max per allenare la Juventus prendesse spunto dal Curling?

Detto questo, oggi, non butterò altra benzina sulla Juventus perché il rischio di un grande incendio è assai elevato tra i tanti amici juventini. L’associazione tra la Juventus di Allegri e il Curling, ai più - quelli più facinorosi - potrebbe sembrare una grandissima presa per i fondelli. Ma non è così e perciò state tranquilli.

Ebbene, il curling è uno sport di tutto rispetto; un’attività sportiva agli italiani purtroppo sconosciuta.

Pensate che bello! Il curling è una tra le dieci discipline più affascinanti e importanti dei Giochi Olimpici invernali. Io starei, ore su ore, sprofondato sul divano e con una birra in mano, al posto del telecomando, a guardare il curling in tv. Sullo scrivente - prossimo alla menopausa - questo sport meraviglioso svolge un’azione attrattiva di rara intensità.  Anzi, la butto li, visto il prossimo lockdown energetico: non sarebbe possibile anticipare le Olimpiadi invernali, appunto, per ammirare da vicino il Curling? 
Quanti bei ricordi, tutti grazie al curling! Il primo tiro dello stone è stato una vera e propria folgorazione per lo scrivente. In quel preciso istante, finalmente, la mia vita ha avuto un senso compiuto. Voi lo sapevate, ad esempio, che il delivery deve essere effettuato entro, e non oltre, la hog line? No! Ma daiiii! Non ci credo. 

Dopo il delivery seguiranno altri lanci, uno più emozionante e accattivante dell’altro. Ma adesso basta con le chicche del curling perché non vorrei togliere il lavoro agli esperti e colleghi giornalisti del curling. Vi toglierei la suspense per un eventuale visione in Tv o dal vivo di questo sport meraviglioso. Nell’ultima Olimpiade, quella di Pyeongchang 2018, a conquistare la medaglia d’oro sono stati gli Usa per la categoria uomini e il Canada per la categoria donne. Un’impresa titanica, soprattutto, per quanto riguarda gli USA (categoria uomini) perché gli svedesi sembravano, assolutamente, imbattibili sul caldo campetto giacchiato. Ma nello sport non si può dare nulla per scontato, soprattutto quando abbiamo a che fare con il curling. Difatti John Shuster, Tyler George, Matt Hamilton e John Landsteiner sono stati i quattro uomini della provvidenza: il Times li ha definiti i campioni della porta accanto. Quattro uomini normali che si sono trasformati in eroi per tutto il popolo americano. Pensate che nessuno dei quattro uomini giocava a curling per professione, bensì loro di mestiere facevano tutt’altro. Questo aspetto ha reso la vittoria ancora più incredibile ed emozionante: è stata una finale epica quella contro i campioni svedesi e indecisa fino all’ultimo stone. Chi non ha avuto la fortuna di vederla, beh, non può capire cosa si è perso. Ma non disperate perché siete ancora in tempo: in rete è possibile trovare il video della mitica finalissima di Curling tra Svezia e Usa.

IMPARA L’ARTE E METTILA DA PARTE

Detto questo nella vita sportiva non è necessario, per forza, imparare il mestiere soltanto dallo sport di competenza, in questo caso il calcio. Per definirsi tale, difatti, uno sportivo - che si rispetti - dovrebbe quantomeno attingere il know-out da altri sport. Non sarebbe un approccio intelligente per puntare a un miglioramento continuo delle proprie performance sportive?

Ad esempio, Mr. Guidolin praticava il ciclismo. Il boemo Zeman è stato un allenatore famosissimo di pallamano. Materazzi giocava a basket (il suo idolo era M. Jordan). Zidane (così come Ibra), in gioventù, ha praticato le arti marziali. Per il campionissimo francese i suoi idoli sono stati campionissimi assoluti come Daniel La Russo e Anthony Scott. E il curling? Purtroppo, nessuno tra allenatori e calciatori ci hanno mai fatto un pensierino.  E’ un grande peccato!

Perché? Mi sono chiesto oggi in Milano e in una giornata nebbiosa.

COME SI GIOGA A CURLING?

Il curling è un gioco a squadre che si pratica su un campo ghiacciato ed è concettualmente simile al gioco delle bocce. Consiste nel far scivolare blocchi di pietra, dotati di manico (stone) del peso di 19,96 kg, in modo che si arrestino più vicino possibile al centro di un bersaglio disegnato sul ghiaccio (house). Ogni squadra è composta da quattro giocatori. Il lead è colui che effettua il primo tiro. Il second è un buon puntista, ma anche un buon bocciatore per eliminare le pietre (stone) avversarie più scomode. Al third toccano le giocate più spinose. Il quarto giocatore, lo skip, è quello con più esperienza, stabilisce la tattica, consiglia i compagni su ogni lancio e tira per ultimo.

CHI FA CHE COSA NELLA JUVENTUS CON LO SCHEMA DI GIOCO DEL CURLING

Detto questo - rubando il Know-how dal curling - dobbiamo stabilire “chi fa che cosa” nella Juventus di Max Allegri.  
Per il ruolo di “Lead” vedo bene l’argentino Leandro Paredes. Il forte centrocampista è l’unico in grado di svolgere, con competenza e dedizione, sia la fase difensiva sia la fase offensiva.

Per il ruolo da Skip non ho nessun dubbio in merito. L’uomo più idoneo “attualmente” per gestire il gioco offensivo della Juve è decisamente Ángel Di María. L’argentino è il calciatore con più qualità ed esperienza della rosa bianconera. Prendendo esempio dal Curling - attingendo alla competenza dello Skip - Ángel Di María dovrebbe essere messo nelle condizioni ideali per inventare gioco in prossimità dell’area di rigore avversaria. Possibilmente tutto ciò allo scopo di aiutare il povero Dusan Vlahovic nel gioco d’attacco.  

Il “Second” secondo le regole sacre del Curling è colui che è un buon puntista, ma anche un buon bocciatore per eliminare le pietre (stone) avversarie più scomode. Beh, in questo ruolo non ho nessun dubbio a riguardo. La Juventus di Max ha bisogno, come il pane, di un grande marcatore a uomo. Un calciatore forte fisicamente in grado di eliminare tutti gli stone più scomodi degli avversari. Sinceramente, non vedo in rosa un altro calciatore con una competenza difensiva all’infuori del brasiliano Gleison Bremer.

Difatti la difesa della Juventus è in grande sofferenza senza il valore aggiunto offerto dal forte difensore brasiliano. Il reparto difensivo è un colabrodo per intenderci: 5 goal subiti, in sette partite, non è un risultato degno per una squadra allenata dal difensivista, per eccellenza, Max Allegri. Di questo passo, purtroppo, la Juventus non arriverà nemmeno in Champions League. Max ti rendi contro che il solo Gleison Bremer non può sorreggerti tutta la baracca difensiva? Va bene che è brasiliano, ma non è Thiago Silva.  

Infine, non ci resta altro che determinare chi farà il ruolo del “third” al quale toccheranno le giocate più spinose. Per questo ruolo non vedo altro third all’infuori di Dusan Vlahovic. Il meme vivente.

Il campione serbo non si discute tecnicamente, ma sembra un oggetto misterioso nel modulo attuale di Allegri. Prima punta, seconda punta, meme vivente o nessuno dei tre?  

Per certi versi, mi ricorda quella mezza calzetta di Bernardeschi, croce per il bilancio juventino e possibile delizia per il palato molle del tifoso bianconero.

Perché Dusan, spesso, scompare all’Allianz Stadium per poi ritrovarlo, sano e salvo, al novantesimo minuto di gioco sotto la doccia calda dello spogliatoio bianconero. Ma a breve verrà l’Autunno e il razionamento energetico imporrà, purtroppo, anche a Dusan una doccia freddissima, anziché calda. 

Detto questo io amo il Curling come pochi altri sport al mondo. Ebbene, al fine di approfondire tutte le sfaccettature di questo fantastico sport, vi lascio con la spiegazione su come si calcola il punteggio nel Curling. Magari potrebbe essere utile anche a quel bellimbusto di Max Allegri. Secondo il parere dello scrivente, troppo fossilizzato sul 3-5-2 o al 4-3-3. 

Max. decisamente meglio il modulo 1-2-1 del Curling.

IL PUNTEGGIO

Il calcolo del punteggio è fatto in base al numero di stone piazzate più vicino al centro della house prima della più vicina stone degli avversari. Solo una squadra può realizzare punti in un end. A ogni squadra sono concessi 73 minuti di gioco per 10 end. Se la partita è in parità, si giocano gli extra end per determinare il vincitore.

w il Culring 


Arsenico17

Commenti

Post più popolari