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“Io senza calcio non sto bene. Fosse per me arriverei a morire in tuta, a novant'anni, all'aria aperta, a insegnare pallone a qualche ragazzo che avesse ancora voglia di starmi a sentire”. [Zdnek Zeman]
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Altro che corto muso di Allegri, meglio il Curling!
Detto questo, oggi, mi occuperò di calcio: Il vecchio e il più grande amore della mia vita. Nello specifico scriverò un grande pezzo sul momento difficile dalla Juventus di Allegri; difficoltà venute, prepotentemente, “a galla” soprattutto a causa della sconfitta "sofferta" contro il Monza.
Se il buon Max per allenare la Juventus prendesse spunto dal Curling?
Detto questo, oggi, non butterò altra benzina sulla Juventus perché il rischio
di un grande incendio è assai elevato tra i tanti amici juventini. L’associazione
tra la Juventus di Allegri e il Curling, ai più - quelli più facinorosi - potrebbe
sembrare una grandissima presa per i fondelli. Ma non è così e perciò state tranquilli.
Ebbene, il curling è uno sport di tutto rispetto; un’attività sportiva agli italiani purtroppo sconosciuta.
Dopo il delivery seguiranno altri lanci, uno più emozionante
e accattivante dell’altro. Ma adesso basta con le chicche del curling perché
non vorrei togliere il lavoro agli esperti e colleghi giornalisti del curling. Vi
toglierei la suspense per un eventuale visione in Tv o dal vivo di questo sport
meraviglioso. Nell’ultima Olimpiade, quella di Pyeongchang 2018, a conquistare
la medaglia d’oro sono stati gli Usa per la categoria uomini e il Canada per la
categoria donne. Un’impresa titanica, soprattutto, per quanto riguarda gli USA
(categoria uomini) perché gli svedesi sembravano, assolutamente,
imbattibili sul caldo campetto giacchiato. Ma nello sport non si può dare nulla
per scontato, soprattutto quando abbiamo a che fare con il curling.
Difatti John Shuster, Tyler George, Matt Hamilton e John Landsteiner sono
stati i quattro uomini della provvidenza: il Times li ha definiti i campioni
della porta accanto. Quattro uomini normali che si sono trasformati in eroi per
tutto il popolo americano. Pensate che nessuno dei quattro uomini giocava a
curling per professione, bensì loro di mestiere facevano tutt’altro. Questo
aspetto ha reso la vittoria ancora più incredibile ed emozionante: è stata
una finale epica quella contro i campioni svedesi e indecisa fino all’ultimo
stone. Chi non ha avuto la fortuna di vederla, beh, non può capire
cosa si è perso. Ma non disperate perché siete ancora in tempo: in rete è
possibile trovare il video della mitica finalissima di Curling tra Svezia e
Usa.
Ad esempio, Mr. Guidolin praticava il ciclismo.
Il boemo Zeman è stato un allenatore famosissimo di pallamano. Materazzi
giocava a basket (il suo idolo era M. Jordan). Zidane (così come Ibra),
in gioventù, ha praticato le arti marziali. Per il campionissimo francese i
suoi idoli sono stati campionissimi assoluti come Daniel La Russo e Anthony
Scott. E il curling? Purtroppo, nessuno tra allenatori e calciatori ci
hanno mai fatto un pensierino. E’ un grande peccato!
Perché? Mi sono chiesto oggi in Milano e in una
giornata nebbiosa.
COME SI GIOGA A CURLING?
Il curling è un gioco a squadre che si pratica su un
campo ghiacciato ed è concettualmente simile al gioco delle bocce. Consiste nel far scivolare blocchi di pietra,
dotati di manico (stone) del peso di 19,96 kg, in modo che si arrestino più
vicino possibile al centro di un bersaglio disegnato sul ghiaccio (house).
Ogni squadra è composta da quattro giocatori. Il lead è colui che
effettua il primo tiro. Il second è un buon puntista, ma anche un buon
bocciatore per eliminare le pietre (stone) avversarie più scomode. Al third
toccano le giocate più spinose. Il quarto giocatore, lo skip, è quello con più
esperienza, stabilisce la tattica, consiglia i compagni su ogni lancio e tira
per ultimo.
CHI FA CHE COSA NELLA JUVENTUS CON LO SCHEMA
DI GIOCO DEL CURLING
Per il ruolo da Skip non ho nessun dubbio in merito. L’uomo più idoneo “attualmente” per gestire il gioco offensivo della Juve è decisamente Ángel Di María. L’argentino è il calciatore con più qualità ed esperienza della rosa bianconera. Prendendo esempio dal Curling - attingendo alla competenza dello Skip - Ángel Di María dovrebbe essere messo nelle condizioni ideali per inventare gioco in prossimità dell’area di rigore avversaria. Possibilmente tutto ciò allo scopo di aiutare il povero Dusan Vlahovic nel gioco d’attacco.
Il “Second” secondo le regole sacre del Curling è colui che è un buon puntista, ma anche un buon bocciatore per eliminare le pietre (stone) avversarie più scomode. Beh, in questo ruolo non ho nessun dubbio a riguardo. La Juventus di Max ha bisogno, come il pane, di un grande marcatore a uomo. Un calciatore forte fisicamente in grado di eliminare tutti gli stone più scomodi degli avversari. Sinceramente, non vedo in rosa un altro calciatore con una competenza difensiva all’infuori del brasiliano Gleison Bremer.
Difatti la difesa della Juventus è in grande sofferenza senza il valore aggiunto offerto dal forte difensore brasiliano. Il reparto difensivo è un colabrodo per intenderci: 5 goal subiti, in sette partite, non è un risultato degno per una squadra allenata dal difensivista, per eccellenza, Max Allegri. Di questo passo, purtroppo, la Juventus non arriverà nemmeno in Champions League. Max ti rendi contro che il solo Gleison Bremer non può sorreggerti tutta la baracca difensiva? Va bene che è brasiliano, ma non è Thiago Silva.
Infine, non ci
resta altro che determinare chi farà il ruolo del “third” al quale
toccheranno le giocate più spinose. Per questo ruolo non vedo altro third all’infuori
di Dusan Vlahovic. Il meme vivente.
Il campione serbo non si discute tecnicamente, ma sembra
un oggetto misterioso nel modulo attuale di Allegri. Prima punta, seconda punta,
meme vivente o nessuno dei tre?
Per certi versi, mi ricorda quella mezza calzetta di Bernardeschi,
croce per il bilancio juventino e possibile delizia per il palato molle del
tifoso bianconero.
Perché Dusan, spesso, scompare all’Allianz
Stadium per poi ritrovarlo, sano e salvo, al novantesimo minuto di gioco sotto la
doccia calda dello spogliatoio bianconero. Ma a breve verrà l’Autunno
e il razionamento energetico imporrà, purtroppo, anche a Dusan una doccia freddissima,
anziché calda.
Detto questo io amo il Curling come pochi altri sport al mondo. Ebbene, al fine di approfondire tutte le sfaccettature di questo fantastico sport, vi lascio con la spiegazione su come si calcola il punteggio nel Curling. Magari potrebbe essere utile anche a quel bellimbusto di Max Allegri. Secondo il parere dello scrivente, troppo fossilizzato sul 3-5-2 o al 4-3-3.
Max. decisamente meglio il modulo 1-2-1 del Curling.
IL PUNTEGGIO
Il calcolo del punteggio è fatto in base al numero di
stone piazzate più vicino al centro della house prima della più vicina stone
degli avversari. Solo una squadra può realizzare punti in un end. A ogni
squadra sono concessi 73 minuti di gioco per 10 end. Se la partita è in parità,
si giocano gli extra end per determinare il vincitore.
w il Culring
Arsenico17
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