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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Udinese-Roma: 4-0 - Le pagelle ai giallorossi🐺



La Roma viene presa a schiaffi per 90’ minuti da una grande Udinese e, alla fine dei due tempi di gioco, il risultato è impietoso per gli ospiti: 4 a 0 per i friulani alla Dacia Arena di Udine. L’unico a salvarsi per la Roma è un volenteroso Dybala, ma non basta per salvare la faccia in una serata nata storta e finita peggio. Eroi per una notte Gerard Deulofeu e Pereyra che incantano con le loro giocate deliziose il pubblico pagante.

Patricio - voto 4: Non la prende mai. Grossolano l’errore al 56’ sul tiro del ventenne Lazar Samardžić. Quest’anno se la gioca con il collega di papere Handanovič per il titolo di peggiore portiere della Serie A. Chi vincerà la speciale classifica Paperon de' Paperoni?  

Rick Karsdorp - voto 3: Al 5’ minuto, pronti, via, assist per Udogie. Roma in svantaggio. Inizio disastroso per un esterno/centrocampista offensivo che dovrebbe giocare alla Cafu e invece ricorda - soprattutto per il colore dei capelli dorato - Vratislav Greško, ex calciatore dell’Inter tra il 2000 e il 2002. Indietro nella condizione fisica, tatuatissimo fino da non riconoscerne i connotati dalla tribuna, perde tutti i contrasti di gioco. Cavallo Pazzo!
Çelik - voto 4: Entra a inizio ripresa per sostituire Cavallo Pazzo, ma la sua prestazione è senza infamia e senza lode, anzi da quattro in pagella perché non convince in nessuna delle due fasi di gioco.

Mancini - voto 4,5: sfortunato per il colpo di testa finito all’incrocio dei pali a portiere battuto. La corsia di destra della Roma è da film horror con Mancini e Karsdorp, i friulani ci vanno dentro come una lama affilatissima nel burro. Non aprite quella porta!
Nicola Zalewski - voto 5: è un voto di incoraggiamento per un calciatore messo da Mourinho nel posto sbagliato al momento sbagliato. Da rivedere nel suo ruolo.

Smalling - voto 4,5: il volto rassegnato dell’inglese è tutto un programma. Sembra affranto e incapace di reagire alle difficoltà del match. Ci mette impegno - come al solito - ma soltanto quello perché entra in confusione e non è in grado di comandare la difesa della Roma. All’82’ di gioco cerca un recupero disperato sul contropiede dei friulani, ma finisce in porta assieme al pallone. Goal per l’Udinese. 4-0 con Lovric e partita messa in cassaforte dai friulani. Le telecamere inquadrano, per pochi secondi, il volto triste di un bambino con la maglia della Roma, ma non è quello di Cris. Purtroppo, non è l’inglese triste, inconsolabile. 

Ibanez - voto 4,5: Stesso discorso fatto per Mancini. In fase difensiva, Spinazzola non lo aiuta per niente. Sovrastato tecnicamente e fisicamente da Isaac e Pereyra.

Spinazzola - voto 4,5: difende male e attacca peggio. Non è in grado di fare tutta la fascia, perde il confronto tecnico e fisico con uno scatenato Pereyra. Leonardo ti vogliamo bene, ma devi capire che non sei Marcelo o Roberto Carlos. Datti una calmata Leo, perché c’è anche la fase difensiva.

Cristante - voto 4: Con Matić dovrebbe costruire una diga di centrocampo invalicabile. Invece, il mediano giallorosso è un calciatore lento e compassato. Troppo scolastica la sua performance. La Roma con due mediani centrali sembra spaccata in tre tronconi - difesa, attacco e centrocampo - slegata tra i reparti. Insomma, è una Roma inguardabile.
Andrea Belotti - voto 4: Entra con il turco a inizio ripresa per fare a sportellate contro i difensori friulani. Ma alla Dacia Arena, ieri sera, c’erano più galli nel rettangolo di gioco che prima di parlare hanno battuto quattro volte la porta di Patricio.

Matić - voto 4: È il clone di Cristante, in tutti i sensi. Troppo lento, troppo alto, troppo vecchio e troppo statico. Troppo tutto, insomma. I tifosi giallorossi hanno sofferto abbastanza in questi anni, facendo fatica a capire l’utilità del calciatore nato a San Vito al Tagliamento. E alla fine arriva Nemanja?

Pellegrini - voto 4: la delusione più grande del match. Il talentuoso capitano giallorosso non è stato in grado di aiutare i compagni di squadra nei momenti concitati del match. Ha abbandonato la nave nel momento peggiore, anzi non c’è mai salito a differenza di Schettino. Mourinho dovrebbe rivedere il suo ruolo perché attualmente, in questa Roma, Lorenzo non sa né di carne né di pesce.
Mady Camara: s.v.

Dybala - voto 5: nelle fasi inziali prova ad accendere il cerino con delle giocate suntuose, ma è un fuoco fatuo nell’arido rettangolo verde di gioco romanista. I compagni di squadra non sembrano essere all’altezza di un giocatore troppo talentuoso per la Roma, al contrario uno dei tanti campioncini incompresi nella storia gloriosa della Juventus.

Abraham - voto 4: Rimane a digiuno e non soltanto perché non ha segnato. L’inglese si mangia, solitamente, il campo con i suoi movimenti durante i novanti minuti di gioco, questa volta no. Il volenteroso Dybala cerca di costruire un dialogo, ma ogni contatto è reso vano dall’apatia dell’inglese. Per adesso, parlano due lingue diverse: l’argentino vorrebbe giocare per la squadra, possibilmente mettendo il suo grande talento a disposizione della plebe, l’inglese vorrebbe che la squadra giocasse esclusivamente per lui. Due mondi diversi che corrono sullo stesso rettangolo di gioco, ma che si incontreranno mai un giorno?
Eldor Shomurodov: s.v.

José Mourinho - voto 2: È il principale responsabile della figuraccia rimediata dai suoi uomini al Dacia Arena di Udine. Il doppio mediano non convince, anzi penalizza il gioco della compagine giallorossa. Squadra lenta, prevedibile e scollegata tra i reparti. La difesa a tre è un colabrodo. I due esterni offensivi, con limiti tecnici e tattici evidenti, non sono in grado di presidiare tutta la fascia durante i novanta minuti di gioco. Però, un merito va dato all’allenatore portoghese.
Lo Special One è riuscito nell’impresa impossibile di spostate l’attenzione degli stakeholder juventini dal gioco penoso di Allegri a quello, altrettanto, pessimo della Roma. Ci vuole talento anche in questo. Special One! 


Arsenico17

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