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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

La 6ª sinfonia di Simone Inzaghi


Sesta vittoria su sette partite disputate dalla nuova Inter 02 di Simone Inzaghi. Escludendo il pareggio a Barcellona, che sa di vittoria grazie alla possibile qualificazione agli ottavi di Champions League, è stato un Ottobre pressoché perfetto. Prima di altre considerazione è giusto rendere omaggio al Drago, tornato ieri sera da avversario dopo il suo addio al calcio.

Dejan Stanković, con la nostra maglia, ha totalizzato 326 presenze e 42 goal, giocatore pazzesco, tecnica sopraffina, tatticamente intelligentissimo e dal goal facile; ricordiamo i goal pazzeschi: in Champions contro lo Shalke e col Genoa, tutti e due da centrocampo.. Ieri, oggi e per sempre Dejan uno di noi.. l’omaggio della nord..

La partita è stata pressoché perfetta, in controllo dall'inizio inizio alla fine, dando la sensazione di maturità, crescita mentale e fisica evidente, non subendo praticamente nulla da parte dei liguri, solo un brivido freddo alla fine ma niente più.

Era una partita dalle mille insidie, soprattutto dopo mercoledì sera, avendo staccato il biglietto per gli ottavi di Champions, la concentrazione e la fame potevano venire meno.

Dopo il primo quarto d’ora di studio, il ritmo ha iniziato ad alzarsi con Chala, Barella e Miki a padroneggiare in mezzo al campo e creando gioco, ma il primo goal arriva da una palla inattiva, quell’arma letale che l’anno scorso ci ha risolto parecchi problemi e che quest’anno si fa fatica a sfruttare. Calcio d’angolo da destra, pennellata del pittore Chala - si, perché da quando è stato messo con la Roma in mezzo al posto dell’infortunato Brozo, il turco pennella calcio - e frustata di testa di De Vrij.

Il secondo goal è un remake della perla di due anni fa contro la Juventus: lancio chirurgico di Bastoni da 80 metri sui piedi di Barella che, con uno stop e tiro di contro balzo, ha demolito la porta grazie alla potenza del tiro (a me personalmente come coordinazione ricorda molto Stankovic). 2-0 per i nerazzurri e risultato messo in cassaforte.

Il terzo goal del Tucu è una perla rara di un giocatore tecnicamente sopraffine, ma che probabilmente soffre il peso della maglia. Speriamo che questo goal riesca a sbloccalo mentalmente per fare più prestazioni degne di nota; anche perché il mondiale è vicino e il rischio di perderlo è alto, forza Tucu. Il goal, come dicevamo prima, è un coast to coast che si conclude con una sassata sotto la traversa, chiudendo il match sul 3-0 a favore dei nerazzurri.

Martedi gita a Monaco di Baviera con la testa totalmente libera e poi in trasferta a Torino dalla squadra di Max Allegri reduce da tre vittorie consecutive in campionato.

Le considerazione che vorrei porvi dopo questo filotto di partite sono le seguenti;

Calhanoglu metterà in crisi il mister appena rientrerà Brozovic dopo queste prestazioni??? Le soluzioni ci sono per l'ex tecnico laziale.
  • Il turco da molta copertura difensiva recuperando un’infinità di palloni;
  • Ha il tiro da fuori rispetto al forte centrocampista croato;
  • Verticalizza di più rispetto al croato. 
  • Infine, forse, ha quella visione di gioco da trequartista. Vede la giocata prima degli altri.
La mia soluzione sarebbe un impiego alla Eriksen, con il doppio play per aiutare il croato nella costruzione del gioco, avendo un’uscita più fluida e veloce dal basso, difetto ancora non risolto dal mister, rendendoci spesso prevedibili.


Sanfy85


Commenti

  1. Grande analisi sanfy mi piace molto quello che scrivi sono pienamente d’accordo con te aspetto con ansia un nuovo commento parole da un vero interista

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