Passa ai contenuti principali

IN PRIMO PIANO

Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

#FinoAllaFine: Benfica - Juventus, le Pagelle 🦓

 

LE PAGELLE 

SZCZESNY 6 Vive una serata da incubo, nel corso della quale si vede arrivare i giocatori avversari da tutte le parti. Incolpevole sui quattro gol subiti, evita con un paio di interventi e con l’aiuto del palo un passivo ancora più pesante.

GATTI 5,5 Perde il duello con Antonio Silva in occasione del primo gol del Benfica, si trova a metà in strada in occasione del terzo gol firmato da Rafa Silva. Al debutto in Champions League si mostra incerto, lasciandosi spesso prendere alle spalle dalle verticalizzazioni avversarie. Non lo aiutano Bonucci e Danilo, autori di una prova peggiore della sua. Ha il merito però nella difficoltà di trovare il carattere per non demoralizzarsi e cercare di reagire. Nel finale sfiora di testa il gol di un pareggio che sarebbe stato clamoroso.


BONUCCI 4,5 In questa stagione si evidenziano i segni di un inevitabile declino fisico. Gioca forse la sua peggior partita in bianconero, costantemente in difficoltà davanti alla rapidità di Rafa Silva, viene bruciato dal piccolo fantasista portoghese in occasione del terzo gol. Inguardabile l’errore di passaggio e la lentezza nel recuperare la posizione con le quali spiana la strada della doppietta personale a Rafa Silva. La sostituzione suona come un’accusa da parte di Allegri nei suoi confronti.

(ALEX SANDRO 6 Entra a partita praticamente finita, partecipa al tentativo di rimonta)


DANILO 4,5 Dalla sua parte Joao Mario fa quello che vuole. Il brasiliano soffre le iniziative degli avversari dalla sua parte che lo attaccano spesso in situazione di superiorità numerica. Non riesce a riemergere dal naufragio bianconero.


CUADRADO 4,5 Ormai si rivela costantemente l’uomo in più per la squadra avversaria. Regala al Benfica il rigore del nuovo vantaggio con un ingenuo fallo di mano. E’ un altro elemento per il quale la conclusione della sua storia in maglia bianconera sembra ormai vicina. Possibilmente anche prima della fine della stagione.

(MIRETTI 6 Entra in campo sul 4-1 mostrando il coraggio e la personalità che mancano ad alcuni suoi compagni)

 

MCKENNIE ? Il tocco con cui spinge in porta il pallone del 4-3 rappresenta la prima giocata utile della sua partita. Parte da mezzala, chiude da esterno. Guarda gli avversari sfrecciargli accanto e scambiarsi il pallone senza che lui riesca nemmeno a capire dove si trovi e cosa stia accadendo. Se non segna è un giocatore completamente inutile. Stasera ha segnato un gol e offerto una prestazione pessima. Difficile dargli un voto. Il punto interrogativo rappresenta al meglio un giocatore che ancora non ha trovato la sua definizione in campo.

 

LOCATELLI 5 In netta difficoltà dinanzi al palleggio sicuro del Benfica, non riesce a farsi argine di una difesa pericolante. Ha il merito di rimanere dentro la partita e di proporsi anche in avanti in occasione del concitato finale, ma è ancora molto lontano dal raggiungere il ritmo e il livello di gioco richiesto da queste serate.


RABIOT 5 Non riesce a prendere mai le misure ai rapidi palleggiatori del Benfica. Qualche buon contrasto portato, qualche recupero ma non riesce ad impattare sulla partita come invece gli era spesso accaduto nelle ultime uscite. Sembra vagare anche lui per il campo senza un vero scopo.


KOSTIC 5,5 Le uniche occasioni prodotte dalla Juventus nella prima ora di gioco passano esclusivamente attraverso i suoi cross. Offre due buoni palloni che Vlahovic e Kean non sfruttano ma il suo contributo si esaurisce qui. Sbaglia troppo quando deve giocare dentro al campo.

(ILING JR 7 Impatto devastante sulla partita. Stordisce Bah con accelerazioni continue che lasciano il segno. Dal suo piede e dalle sue iniziative nasce l’illusione della rimonta soltanto sfiorata. Giocatore che merita almeno di essere considerato nelle rotazioni)

  

VLAHOVIC 4,5 Altra prestazione negativa per un giocatore che sembra ormai completamente risucchiato dal buco nero che è la Juventus attuale. Sbaglia controlli e appoggi in maniera banale. Svirgola in area il pallone offertogli da Kostic per il potenziale 2-2. Si avvita in una spirale di errori e nervosismo fino all’inevitabile sostituzione.

(SOULE’ 6 Coraggio, orgoglio e capacità tecnica al servizio della squadra nel finale di marca bianconera. Un altro ragazzo che mostra sprazzi di calcio in un contesto in cui è difficile giocare bene a pallone. Manca di poco il gol del pareggio)

 

KEAN 6 L’intesa con Vlahovic non accenna a salire di livello. Lasciano entrambi la sensazione di cercare le stesse zone di campo. Segna un gol facile, ne sfiora un altro quasi impossibile. Sostituito nell’intervallo perchè di lui non importa nulla a nessuno, avrebbe meritato di continuare la partita.

(MILIK 6,5 Entra ad inizio ripresa e la Juventus incassa il quarto gol. Apre la strada per il tentativo di rimonta finale con una girata pregevole sul cross di Iling. Il confronto tra lui e Vlahovic, alla luce delle differenti valutazioni economiche dei due giocatori, inizia a diventare inquietante) 


ALLEGRI SV Eliminato con disonore ai gironi per la prima volta nella sua carriera. La squadra non gioca, non corre, non può nemmeno definirsi tale. La sua colpa maggiore è quella di aver reso normale la sconfitta all’interno dell’ambiente bianconero. Mancano due anni e mezzo alla scadenza del suo contratto. Nessuna notte dura in etern
o.

Carlo Tasciotti




Commenti

Post più popolari