Zero come le vittorie della Juventus negli scontri
diretti con le big. Martedì contro il Benfica doveva essere la classica partita
che poteva far svoltare una stagione, in effetti lo è stato ma purtroppo in
negativo sancendo di fatto un’eliminazione sacrosanta in cui c’è davvero poco
da recriminare.
Uno come la prima volta che Allegri non riesce a portare
la sua squadra agli ottavi di finale di Champions League. Non era mai
successo, almeno da quando allena a grandi livelli, che il tecnico livornese non
riuscisse a superare i gironi di qualificazione con la propria squadra. Nella
vita c’è sempre una prima volta ma nessun tifoso bianconero voleva che
succedesse proprio con loro vero Max?
Due alle prestazioni di Bonucci e Cuadrado. Nessun
tifoso bianconero potrà smettete mai di ringraziarli abbastanza per quanto
hanno fatto con la maglia della Juventus indosso ma nella vita bisogna
riconoscere anche quando giunge il momento di passare il testimone facendosi da
parte. Per loro il momento sembra proprio maturo e allora perché continuare ad
ostinarsi facendosi del male? Se questo non è masochismo allora non saprei
proprio come definirlo.
Tre come i punti ottenuti sin qui in Champions da parte
della Juventus. Nessuno poteva aspettarsi un andamento così deficitario in
Coppa Campioni, nemmeno nella peggiore dell’ipotesi eppure questa squadra ha
ottenuto solo una vittoria, con tanta fatica, e per di più in casa con il più
che modesto Maccabi Haifa. Chi si aspettava un cammino più luminoso si è dovuto
purtroppo ricredere a suon di sconfitte e grandi umiliazioni subite compreso il
presidente Andrea Agnelli.
Quattro come i gol fatti dal Benefica. La sensazione,
nonostante la quasi rimonta dei bianconeri, è che il punteggio sarebbe potuto
essere anche ben più rotondo da parte dei lusitani. Una squadra in grande
salute, 20 partite senza sconfitte, e che in effetti non ha dovuto nemmeno
faticare più di tanto per battere questa modesta Juventus. Quando una squadra
gioca meglio bisogna fare solo i complimenti e andare a casa in silenzio.
Cinque come le sconfitte maturate dalla Juventus nelle
ultime sei partite di Champions League. Cinque sconfitte per una squadra
che lotta per vincere tutto sono davvero tante soprattutto se arrivano in una
competizione di livello come la Coppa dei Campioni. Evidentemente, nonostante
le smentite di rito, più di qualcosa in questo ultimo progetto non ha
assolutamente funzionato e le cinque sconfitte certificano il momento negativo
che sembra non volersi proprio interrompere.
Sei come i gol subiti nelle ultime due partite di Champions
dai bianconeri. Una volta la difesa era il punto di forza su cui sono stati
costruiti tutti i più grandi successi del lungo ciclo bianconero adesso è
diventato il terreno fertile di ogni singolo avversario. Sono in pochi a
salvarsi il resto sarebbe da pensionare o da rimpiazzare al più presto ma con i
se e con i ma non si va mai da nessuna parte.
Sette come i minuti impiegati da Iling Jr per mettersi in
mostra. Questo ragazzo sembra una forza della natura nella fascia sinistra.
Ha gamba, corsa, dribbling, senso della posizione e soprattutto visione di
gioco. Entra e cambia l’inerzia della partita fornendo subito l’assist vincente
a Milik che fulmina il portiere avversario e propizia il gol del 4 – 3 finale
dell’americano Meckennie, ovviamente è troppo presto per capire se è davvero
forte ma la domanda è perché ha giocato solo venti minuti? Mistero della fede!
Otto alla prestazione di Joao Mario. Da oggetto
misterioso all’Inter a grande protagonista del Benfica è un attimo. La terra di
casa sua evidentemente gli ha fatto un effetto benefico: gol, su rigore, sia
all’andata che al ritorno, assist, giocate di livello insomma un giocatore rinato
in cui nessuno avrebbe scommesso un euro tranne il Benfica e il suo allenatore.
Complimenti!
Nove al lavoro di Roger Schmidt. Arrivato soltanto lo
scorso maggio l’allenatore tedesco ha fatto letteralmente svoltare il Benfica a
suon di grandi prestazioni e i risultati si vedono subito con 20 partite
giocate, in tutte le competizioni, senza mai perdere. C’è chi dice che
l’allenatore conti davvero poco all’interno di una squadra ma lui sta smentendo
tutti dimostrando che con un certa idea di calcio e con il giusto mix di
giocatori si può andare davvero lontano…eppure in altri posti c’è chi non la
pensa affatto così con conseguenti pessimi risultati.
Dieci (ironico) a Massimiliano Allegri. Senza dubbio
a lui va il dieci in pagella si avete capito bene, sapete perché? Perché uno
che si trova a dieci punti di distacco dalla vetta in campionato e che è già
stato eliminato dalla Champions non dovrebbe trovarsi ancora al suo posto ma
lui è ancora lì (guai chi lo tocca) a distruggere tutto quello che può. E non è
tutto perché si può anche permettere il lusso di prendere in giro i tifosi con
le sue grandi doti comunicative e con cappellate del tipo: “questo non è un fallimento”.
Complimenti dieci meritato, sinceramente solo uno “bravo” con questi risultati
può ancora permettersi di guidare la Juventus e lui evidentemente sa quali
corde toccare.
#FinoAllaFine
Indelicato Francesco
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