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“Io senza calcio non sto bene. Fosse per me arriverei a morire in tuta, a novant'anni, all'aria aperta, a insegnare pallone a qualche ragazzo che avesse ancora voglia di starmi a sentire”. [Zdnek Zeman]
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Caro Mou ti scrivo 4 punti per tornare Special One🔝, dopo la sconfitta di Napoli.
Il Napoli di Spalletti ha vinto meritatamente in
campo con il risultato di 0-1, anche le statistiche del match sorridono ai
partenopei. Quasi il 60% di possesso palla contro il 40% della Roma. Zero
tiri in porta per i giallorossi, 5 per il Napoli di cui 1 andato a
bersaglio.
La Roma è in vantaggio soltanto per falli fatti (14
contro 12) e per il numero di ammonizioni sanzionate, 4 contro le 3 del Napoli. Detto questo, la Roma ha avuto un atteggiamento molto nervoso in campo, forse,
a causa delle tensioni trasferite alla squadra dal suo focoso allenatore. Per queste partite ci vorrebbe meno bagarre, più cervello.
I giallorossi non hanno fatto nulla per vincere la
partita, lasciando la totale iniziativa agli avversari. Una domanda sorge
spontanea a questo punto dell’analisi: Mourinho ha pensato alla partita -
mettendo in preventivo una sconfitta perché consapevole della forza
dell’avversario - con l’obiettivo principale di limitare i danni contro la
corrazzata napoletana? Ragionamento condivisibile per una neopromossa, ma non
per una squadra del blasone e della storia della Roma.
Con la vittoria all’Olimpico il Napoli 02 di
Spalletti porta il numero di vittore di seguito a 11 tra il campionato e la coppa
come nell’anno del primo scudetto. Sognare è obbligatorio, nonostante la paura
di fallire che si insinua prepotentemente nell’animo e nel cuore della gente di Napoli.
Spalletti è stato di parola alla vigilia del match contro la sua ex squadra. Un sentimento di amore e odio con l’ambiente romano. Alla vigilia del match, il tecnico toscano aveva promesso al suo popolo di non snaturare le qualità tecniche e tattiche del suo bellissimo giocattolo. 4-3-3 e passa la paura di perdere contro una squadra molto pericolosa sulle palle inattive e le ripartenze veloci.
POSIZIONE DI ZANIOLO E PELLEGRINI
Confrontando le statistiche di Zaniolo con quelle di Pellegrini – teoricamente i due trequartisti della Roma in un 3-4-2-1 – evince che Pellegrini abbia un’attitudine offensiva molto vicina a quella di Dybala e Abraham.
Confrontando le statistiche delle gare fino a ora disputate dal centravanti della Roma con quelle dell'attaccante del Napoli, evince che complessivamente i tiri totali sono 25 per l’inglese e 22 per il nigeriano. Per cui l’inglese ha “teoricamente”, durante i novanta minuti di gioco, la stessa possibilità del centravanti napoletano di gonfiare la rete.
Detto questo, OSIMHEN ha una percentuale realizzativa del 22,7% rispetto a, soltanto, l’8% di ABRAHAM.
Qual è il problema dell’inglese? Sicuramente di testa, ma principalmente di ruolo in quanto il suo è molto più dispendioso rispetto a quello del nigeriano.
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