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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Inter-Roma 1-2, chi è stato il migliore 🔝 tra i giallorossi?


All'ottava giornata di campionato, la Roma vince allo Stadio San Siro di Milano (1-2 con goal di Dybala e Smalling) e si porta a - 4 dalla prima in classifica, in piena zona Champions League. Crisi profonda per l'Inter di Simone Inzaghi a - 8 dal Napoli, quarta sconfitta in campionato e una delle peggiori difese del campionato con 13 goal subiti all'attivo.  

Le pagelle della Roma

Rui PATRICIO 5,0 – Non impeccabile sul tiro di Di Marco per il vantaggio meritato dei nerazzurri. E’ palesemente in ritardo sul tiro piazzato dell’esterno nerazzurro. Rui la sfiora dolcemente, lasciando passare il pallone sotto la sua manona. Infatti, la sfera di cuoio cambia traiettoria ma gonfia la rete. Sembra una sfida nella sfida tra lui e Handanovič per il premio, poco ambito, di peggiore uomo in campo. Alla fine del match, con plebiscito unanime dei tifosi nerazzurri, la spunta Samir ma di pochissimo per una frazione di secondo.
 
Gianluca MANCINI 6 – Giocatore un po’ sottovalutato dalla critica e dai tifosi. Non è bello da vedere ma è bello ciò che piace. Ha svolto un compitino di normale amministrazione, anche perché Dzeko e Lautauro sono scesi in campo con le polveri bagnate. Con un tweet, Gianluca ringrazia sentitamente il suo ex compagno di squadra - al 100° goal strozzato in gola - e il nazionale argentino. Vogliamoci bene!
 
Chris SMALLING 7,0 – Uomo partita grazie a quel testone pieno di capelli neri come la prima notte d’autunno al primo freddo invernale. E’ l’ultimo baluardo difensivo della linea giallorossa sul goal annullato a Dzeko. E’ stato fortunato perché il Var lo aiuta per una questione di pochi centimetri. La linea della difesa giallorossa non era perfetta a causa sua, Chris tende a schiacciarsi troppo. Deve stare più attento, se vuole ambire all’ottimo in pagella. Al 74’ Chris, da palla inattiva, sbuca da una selva oscura di calciatori, romanisti e interisti, mettendoci la testa per il vantaggio giallorosso. E’ il goal partita per la Roma. Mourinho va nel paradiso dei vincenti, al contrario Inzaghi viene spedito, dritto, in Purgatorio. Spiaze!
 
Roger IBANEZ 6 – Nella prima azione da goal dell’Inter - quella annullata dal VAR - il nazionale brasiliano perde la marcatura sull’ex compagno di squadra. E’ l’hastag in tendenza durante e dopo il match. In realtà Roger non ha responsabilità particolari perché sull’assist di Barella per Dzeko, fa bene la linea del fuorigioco. Giustamente il Var annulla il goal al bosniaco, un attardato Smalling "ringrazia" sentitamente il suo compagno di squadra.
 
Zeki CELIK 5,5 – Come un bambino di 6 anni al primo giorno di scuola, timido e timoroso, perde la marcatura su Dimarco che lo beffa portando in vantaggio i nerazzurri. La fascia destra è un grande problema per Roma di Mourinho. Dopo Cafu ci sono, soltanto, le macerie in casa giallorossa. Il merito principale di CELIK è stato quello di far rimpiangere Rick Karsdorp. Per questo merita mezzo voto in più, da 5 a 5,5. 
 
Nemanja MATIC 6,5 – E’ la fotocopia di Cristante, senza offesa per il serbo.  Il doppio mediano, voluto da Mourinho, non convince soprattutto quando il pressing avversario è alto e asfissiante. Nella prima parte di gioco, il serbo è in balia degli avversari agguerriti come non mai. Poi prende le misure anche perché, dopo il goal di Dybala, l’inter subisce un contraccolpo piscologico. Nemanja viene fuori alla distanza, tutto sommato svolge una prestazione più che sufficiente.
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Bryan CRISTANTE 6 – Stesso discorso fatto per il suo compagno di reparto. Mezzo voto in meno perché il ventisettenne italiano appare più lento e involuto del trentaquattrenne centrocampista serbo. Combatte ma non incide sull’esito finale della gara.   
Era proprio necessario lasciare andare Jordan Veretout? Ai posteri l’ardua sentenza.
 
Leonardo SPINAZZOLA 6,5 - Nei primi minuti di gioco, soffre terribilmente Dumfries che sembra vincere nettamente il duello per manifesta superiorità fisica. Più che un match di calcio, sembra un incontro di pugilato tra Rocky Balboa e Apollo Creed.
Leonardo (Rocky) lascia sfogare l’esterno olandese (Apollo Creed) che lo costringe a stare basso. Non fa male! Quando sembra crollare a tappeto sotto gli strappi violentissimi dell’avversario, Leonardo rilancia la sfida a tutta velocità con l'olandese. A differenza della freccia orange e nerazzurra non ci mette soltanto il fisico, ma anche la tecnica con un assist al bacio sulla locomotiva Dybala che, al volo, gonfia la rete per il pareggio romanista. Ciuf! Ciuf! Auf Wiedersehen! Ciuf! Ciuf! Prossima fermata, Siviglia. 
 
Lorenzo PELLEGRINI 6,5 – Può e deve fare molto di più durante i novanta minuti. A tratti accende la luce dell’ispirazione, ma è in modalità risparmio energetico, dimostrando di essere il miglior centrocampista italiano in circolazione. Questa volta vince il duello con il suo compagno di nazionale, Barella. MOURINHO gli chiede tanto, anche, da un punto di vista difensivo e questo, a lungo andare, potrebbe snaturare la sua grande vena creativa. Disegna l’assist per Smalling e spegne la luce a tutti i tifosi nerazzurri (dall'81' Mady CAMARA SV).
 
Nicolò ZANIOLO 6 – Il ragazzo quest’anno psicologicamente sembra essere più determinato rispetto ad altre stagioni. E’ dimagrito molto, sembra un altro calciatore in tutti i sensi; Ha perso quella forza esplosiva che lo caratterizzava e dà la sensazione di essere un pesce fuori dall’acqua, anche, a causa dei vari ruoli interpretati durante questa stagione. Sulla soglia dei 23 anni è un calciatore alla ricerca della migliore posizione in campo. Il tempo stringe, occhio, Nicolò deve darsi una mossa. Dica a Mourinho e alla società dove vuole giocare.
(dall'86' Andrea BELOTTI SV).
 
Paulo DYBALA 7,5 – Un goal al volo come se ne vedono pochi in Serie A. E’ il miglior calciatore della Roma per distacco su tutti gli altri. Con 11 Dybala si vince il campionato, poco ma sicuro. Con un colpo di genio riapre una partita che sembrava chiusa per manifesta superiorità dei nerazzurri. A questo servono i campioni, capito Juventus? Fisicamente non è al 100% per via del recente infortunio. Corre di meno, ma con tanta qualità. Esce dopo neanche un'ora, ma i suoi meriti sono grandissimi  per l'esito del risultato finale (dal 58' Tammy 
ABRAHAM 6,5 – L’inglese è fondamentale per questa squadra. E’ in grado di fare reparto da solo. Sfiora il vantaggio all’81, ubriacando con una serie di finte Škriniar ma si perde sulla conclusione in porta, facile, facile. Palla larga alla sinistra di un Handanovič ormai battuto. Titolare subito!).

All. Josè MOURINHO 6,5 – Segue la partita dalla tribuna a causa della squalifica subita nel match, in casa, contro l’Atalanta. Errare humanum est, perseverare autem interista.
Mette una Roma in campo senza una punta centrale per poi finire il match, addirittura, con due centravanti di ruolo, Belotti e Tammy Abraham. E’ una mossa molto discutibile, ma chi vince ha sempre ragione. Chapeau!

Arsenico17

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