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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Leandro Paredes è davvero il giocatore che serviva a questa Juventus?

 

Uno dei giocatori che alla Juventus, in questo inizio di stagione, sta deludendo molto con un rendimento ben al di sotto delle aspettative è senza alcun dubbio il regista argentino Leandro Paredes. Acquisto di grido voluto fortemente da Max Allegri per essere il fulcro del gioco bianconero, l’ex giocatore del PSG, dopo un inizio promettente, non è riuscito a incidere più di tanto nelle trame di gioco della sua squadra anche e soprattutto a causa degli infortuni muscolari che lo hanno condizionato e non poco a ridosso dell’inizio dei mondiali in Qatar. Ha giocato uno spezzone contro la Lazio nell’ultima partita di campionato e solo 59 minuti in totale nel filotto delle sei vittorie consecutive della Juventus mentre adesso è con la sua nazionale per il mondiale, con la speranza che possa recuperare al meglio la condizione fisica per affrontare, con i bianconeri, la seconda importante parte di stagione.


È IL GIOCATORE CHE SERVIVA?

Come detto precedentemente, Paredes è stato scelto e voluto fortemente da Max Allegri. Nelle sue idee tattiche, l’argentino doveva essere il regista perfetto per il suo 4-3-3, ma tra gli infortuni subiti ed equivoci tattici con il passaggio al 3-5-2, oltre all’aggiunta di una squadra in grave difficoltà di risultati, l’ex centrocampista della Roma è finito ben presto ai margini della rosa. Ma i “guai” per Paredes non sarebbero finiti qui perché durante la sua assenza forzata tra l’esplosione di Fagioli, che l’ha sostituito perfettamente, il grande rendimento di Rabiot, un Locatelli ritrovato e con Miretti utilizzato sempre più nei meccanismi tattici di Allegri, per lui gli spazi sembrano, al momento, completamente chiusi, complici anche prestazioni non all’altezza in quelle rare volte che è stato chiamato in causa. Ora il giocatore penserà a dare il massimo per l’Argentina al Mondiale come è giusto che sia ma gran parte dei tifosi bianconeri si staranno chiedendo: è davvero il giocatore giusto che serviva per il centrocampo della Juventus oppure è stata soltanto l’ennesima dimostrazione che alle volte basterebbe guardare anche in casa propria senza il bisogno di svenarsi per una riserva del Paris Saint Germain? La risposta in questa prima parte di stagione appare ovvia perché Allegri a causa dei tantissimi infortuni ha dovuto fare di necessità virtù affidandosi, obbligatoriamente, ai giovani che in alcuni casi gli hanno tolto le castagne dal fuoco facendolo uscire da un momento di crisi che sembrava senza fine. Forse sarebbe stato giusto tenere in rosa anche quel Nicolò Rovella che oggi gioca nel Monza in prestito ed è cercato, secondo rumors di mercato, addirittura da City e Real Madrid ma ritenuto, con troppa fretta forse, ancora acerbo e non pronto per la Juventus. Adesso la speranza, per Allegri e la società, è che giochi un buon mondiale, nonostante l’esordio amaro con l’Arabia Saudita, per recuperare in vista della seconda parte di stagione però intanto le certezze di rimanere in futuro alla Juventus sono ridotte al minimo e dipendono soltanto dal giocatore stesso. Infatti, secondo la notizia riportata dalla Gazzetta dello Sport qualche giorno fa, con il mancato accesso nella fase ad eliminazione diretta in Champions League, la società bianconera non avrebbe più l’obbligo di riscattarlo a fine stagione. Il centrocampista argentino, infatti, come sappiamo, è arrivato a Torino durante il calciomercato estivo dal Paris Saint Germain in prestito, poiché Il contratto prevedeva appunto l’obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni che una volta non verificatesi si sarebbe trasformato in semplice diritto di riscatto. In entrambi i casi, la cifra pattuita per diventare bianconero, a tutti gli effetti, è di 22,6 milioni di euro incrementabili di bonus fino ad un massimo 3 milioni ma adesso tutto può essere rimesso in gioco per trattare nuovamente la cifra con i parigini in caso di riscatto.

Insomma, tradotto oggi il riscatto, visto anche l’ingaggio da top player da 7.5 milioni netti, appare tutt’altro che certo e senza delle prestazioni super, con ogni probabilità Paredes ritornerà al PSG bollato come un grande flop di mercato. Se così fosse, la Juve dovrebbe, al raggiungimento di determinati obiettivi e quindi in ogni caso, versare nelle casse del club francese 2,5 milioni di euro per il mancato riscatto. A questo punto ribadiamo era davvero necessario il suo acquisto? Non ci resta solo che aspettare e vedere perché oltre ai giovani rampanti anche un certo Paul Pogba reclamerà il suo spazio all’interno del centrocampo bianconero dopo quasi un anno di inattività.

#FinoAllaFine

Indelicato Francesco

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