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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Rabiot merita il Rinnovo?

Adrien Rabiot è in scadenza di contratto al prossimo 30 Giugno e sorprendentemente sta vivendo una prima parte di stagione che nessun tifoso bianconero, si sarebbe mai aspettato di poter vedere, soprattutto dopo tre anni di militanza vissuti tra alti e bassi, più bassi che alti per la verità, con la maglia della Juventus indosso. Anche in questo inizio di mondiali ha già inciso realizzando una rete nella vittoria dei galletti durante la gara d’esordio contro l’Australia e dunque anche il Qatar gli potrebbe far fare un ulteriore salto in avanti nelle preferenze dei grandi club d’Europa per accaparrarselo a parametro zero. Ma tornando alla Juventus , il terzo posto in classifica, conquistato dopo un inizio di stagione a dir poco disastroso, è sicuramente un incentivo in più per cercare di raggiungere degli obiettivi di squadra molto importanti, come la conquista dello scudetto e dell’Europa League oltre che magari essere utile anche per affrontare al meglio il suo futuro con più "serenità", come ha dichiarato lo stesso Adrien Rabiot. Un futuro che onestamente non sembra includere la Juventus nei suoi progetti, anche se una piccola porticina sembra ancora rimanere aperta. Ovviamente il tempo non è infinito, visto che il suo contratto scadrà a fine stagione, e da gennaio può già essere libero di accordarsi con altri club per il prossimo futuro ma ad oggi nessuno dei due sembra aver fatto un passo decisivo nella stessa direzione nonostante le sue grandi prestazioni.

DA BRUTTO ANATROCCOLO A PRINCIPE

C'era una volta Adrien Rabiot, un calciatore finito nel mirino di critica e tifosi, forse per colpa di un atteggiamento svogliato in campo oltre che per un rendimento molto spesso insufficiente ma soprattutto poiché arrivato a parametro zero e con la “pesante” spada di Damocle, sulla sua testa del super ingaggio, sette milioni netti, da top player. C'era una volta appunto quel Rabiot, che ora sembra esser diventato finalmente un giocatore “degno” di poter indossare la maglia della Juventus. In realtà anche verso la fine della scorsa stagione aveva lanciato dei segnali positivi, a dispetto di una stagione mediocre, di tutta la squadra, che con molte difficoltà aveva raggiunto il minimo indispensabile con la conquista del quarto posto. Nonostante tutto, Max Allegri lo ha sempre impiegato nella formazione titolare e in tutti i cambi tattici effettuati in questi due anni dal suo ritorno in panchina, ritenendolo un giocatore fondamentale per il centrocampo della Juventus. Solo che quel Rabiot, non aveva convinto a pieno la società accusandolo di non aver quasi mai lasciato il segno, a maggior ragione ad un anno dalla scadenza di contratto, infatti per questo la dirigenza bianconera aveva deciso di accettare, in estate, le lusinghe del Manchester United che aveva messo sul piatto un’offerta da 20 milioni più 2 di bonus. Però, come tutti ben sappiamo, l’affare saltò per via del mancato accordo tra mamma Veronique e i Red Devils, il resto è storia. Così Rabiot alla fine è rimasto, e Allegri, contro tutti e tutto, l’ha messo al centro del suo progetto tattico consegnandogli le chiavi del centrocampo oltre ad affidargli, un ruolo da leader anche nei momenti di difficoltà. Un coraggio quello del tecnico livornese che è stato ripagato a suon di prestazioni infatti il Rabiot dei primi tre anni in bianconero è praticamente sparito per lasciare spazio a un giocatore completamente in fiducia e soprattutto fondamentale per la sua squadra e per i suoi compagni. 

PERCHÉ QUESTA TRASFORMAZIONE?

Ma la domanda che ci siamo posti è questa come mai Rabiot ha avuto improvvisamente questa incredibile trasformazione, a tal punto da poter rappresentare un possibile rimpianto nel caso in cui poi dovesse effettivamente lasciare la Juve, gratis, al termine della stagione? Be’ se a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca la sua trasformazione in “principe” potrebbe essere dettato proprio dalla scadenza di contratto, poiché giocare al massimo delle proprie potenzialità anche in vista di una vetrina importante come quella dei mondiali potrebbe essere l'occasione giusta per farsi ingaggiare, con un stipendio più alto rispetto a quello percepito alla Juventus, da un top club o magari rinnovare a cifre più elevate proprio con i bianconeri. Un rischio sinceramente che la Juventus sembra non voler correre soprattutto per evitare giochi al rialzo come accaduto in passato, Dybala, a fronte di scelte dolorose. Dunque il suo futuro potrebbe essere legato a doppio filo con quello di Allegri, suo estimatore principale, visto che a fine stagione potrebbe lasciare anche lui la Juventus soprattutto in mancanza di risultati. Un tentativo dalla Juve per imbastire una trattativa con mamma Veronique verrà fatto ma sempre con la necessità di proseguire nel processo di ridimensionamento dei costi attuato questa estate quindi per questo motivo difficilmente si troverà un accordo tra le parti. A questo punto non ci resta che aspettare e vedere al rientro dalla pausa mondiale come tornerà e se manterrà questo stato di forma, dopotutto perdere Rabiot potrebbe anche non essere un “dramma” per quello che ha dato per questo maglia.

#FinoAllaFine

Francesco Indelicato

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