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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

4-3-2-1 per tornare a essere MAGICA, con Zaniolo interno sinistro

Due pareggi, due sconfitte e una vittoria è il magro bottino della Roma nelle ultime cinque giornate di campionato. La squadra di Mourinho è settima in classifica, ormai, fuori dai giochi scudetto a 14 punti dal super Napoli di Spalletti. Con questo ruolino di marcia diventa difficile, anche, la qualificazione alla prossima Champions League. Meglio essere chiari dall’inizio. Chi lo avrebbe mai detto, soprattutto, dopo il super acquisto di Dybala in estate?

Andiamo a vedere un po' di statistiche dei giallorossi: 18 goal fatti, per intenderci, soltanto uno in meno rispetto alla Salernitana (19) dodicesima in classifica. L’attacco, in questo momento, non sta girando a dovere. E' un dato di fatto oggettivo. 

La Roma è una squadra molto forte in trasferta con cinque vittorie, due pareggi e soltanto una sconfitta all’attivo. Paga l’approccio difensivista dello Special One, in questo caso specifico, perché la Roma non è costretta a fare gioco. Vincere e convincere giocando bene non fanno parte della filosofia del tecnico lusitano; Più vicino alla corrente di pensiero del corto muso di Allegri che a quella giochista di Guardiola. Punti di forza, infatti, della squadra capitolina sono la capacità di attaccare sui calci piazzati, difendere il vantaggio e rubare palla agli avversari.

Se il campionato si giocasse soltanto in trasferta, la Roma sarebbe seconda, a 17 punti, dietro il Napoli a 19 punti.

Contrariamente, tra le mura amiche, la Roma ha una tabella di marcia da squadra che lotta per la salvezza: 3 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte. Soltanto 10 punti fatti contro i 22 del Napoli e gli stessi punti di un modesto Spezia.

Eppure, anni fa, l’Olimpico era un fortino difficilmente espugnabile anche dal nemico più agguerrito.

Poca capacità nel finalizzare le tante occasioni da goal, nonostante il gioco passivo, e molti errori individuali sono i principali punti di debolezza della squadra capitolina.

Come mai questa differenza di performance tra le partite in casa e quelle in trasferta?

Questo dipende, tanto, dalla mentalità ultradifensivista data da Mourinho alla sua compagine. Mi rendo conto di essere ripetitivo, ma è il focus del discorso. Quando la Roma deve fare la partita, entra in grande difficoltà soprattutto a causa di avversari con pressing alto e dotati di grande feroce agonistica; La Roma tende ad attaccare principalmente centralmente, saltando sistematicamente il centrocampo con lanci lunghi dalla difesa verso l’attacco. Questa tattica la rende parecchio prevedibile e quindi vulnerabile.

Detto questo, la Roma è così mediocre come sostengono in molti (compreso il suo allenatore)? 

La risposta è secca. No! Sono assolutamente convinto, la Roma è una squadra incompiuta con un allenatore demodé  - carriera in parabola discendente quella del tecnico lusitano - che non è in grado di valorizzare, a dovere, la rosa giallorossa. Inoltre, storicamente, la Roma ha sempre fatto del bel gioco la sua arma migliore. Ad esempio, mi viene in mente, la Roma di Spalletti quella con Totti e Perrotta; Roma che non vinse tanto, ma apprezzata per un gioco propositivo.  

Vorrei ipotizzare la possibile formazione di una Roma votata al gioco di attacco. Modulo ideale per questa rosa?
Sicuramente il 4-3-2-1 con una difesa a quattro, molto alta in fase di pressing, capace di sfruttare a proprio vantaggio l’arma del fuorigioco. Mancini e Smalling centrali, Spinazzola e Zalewski terzini. Le scelte sono obbligate, ma di tutto rispetto considerando la forza dei calciatori in questione.  

Andiamo al centrocampo. A modesto parere dello scrivente, Brian Cristante può fare benissimo le due fasi di gioco e quindi lo vedrei bene come mediano basso, assegnandogli le chiavi del centrocampo giallorosso. In alternativa c’è Matic, l’usato sicuro ma di assoluto affidamento ed esperienza.   

Gli interni di centrocampo devono avere gamba e buone capacità fisiche in modo da dare ritmo all’azione e riconquistare palla in fase di non possesso. In questo ruolo vedrei bene, come interno sinistro, Nicolò Zaniolo e come destro, Mady Camara. Quello dell’italiano è il nome a sorpresa - molti dei lettori mi daranno per pazzo o, peggio ancora per incompetente -  ma sono convinto che il ragazzo sia in grado di ricoprire il ruolo di interno sinistro, anzi lo vedrebbe primeggiare a livello mondiale.

In attacco, il numero nove classico, Tammy Abraham. In alternativa c’è il gallo Belotti, una buona riserva. Nulla di più. Entrambi abili e arruolabili per il ruolo di prima punta e con una dote di dieci goal, a testa, a stagione. Dietro l’inglese, di qualche metro, due trequartisti di grande spessore tecnico e tattico: La Joya, Dybala e Lorenzo Pellegrini, rispettivamente sulla trequarti destra e sinistra, a inventare il gioco calcio.

Tattica di gioco? Sicuramente, una Roma con un pressing molto alto. Squadra che, in fase di non possesso, può tranquillamente schierarsi con un 4-3-3.

Insomma, le soluzioni per la Roma ci sono, eccome, Mourinho permettendo. E voi cosa ne pensate, questa Roma è così scarsa come in tanti dicono?



Arsenico17

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