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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Rigore di Super Danilo🦸? SerieA in 2 Super League: Vincenti Vs Perdenti


La Juventus espugna l’ex fatal Verona con un goal di Kean M. al 60'. I bianconeri di un riabilitato Allegri volano al quarto posto in classifica a -10 punti dalla prima, il super Napoli di Luciano Spalletti.
Considerando il DNA vincente della Juventus, Napoli e Milan devono, assolutamente, temere il ritorno prepotente della Vecchia Signora data per morta prima del tempo. I giochi sono ancora aperti, nonostante le paturnie elettive dei masochisti dell’ultima ora. Anche perché, tra qualche giorno, ci sarà la sosta pianficata per il Mondiale e, soprattutto, il calciomercato con possibili colpi a rinforzare o puntellare la rosa delle migliori squadre del campionato.

Per non dimenticare la Lazio - la vera rivelazione del campionato - sottotraccia di Mr. Sarri. La squadra laziale è meritatamente seconda in classifica a parimerito con in campioni d’Italia in carica, il Milan.
Dopo il goal ingiustamente annullato a Danilo nel derby d’Italia - per onestà intellettuale, un episodio che avrebbe potuto condizionare negativamente, anche pesantemente, il match e di conseguenza la stagione dei bianconeri - a Verona un episodio molto dubbio a sfavore, questa volta, degli scaligeri di Salvatore Bocchetti. Questa volta la ruota è girata per la Juventus. Spiaze! Danilo la tocca volontariamente di mano in area di rigore - a prima vista a tutti è sembrato un episodio da sanzionare con la massima punizione senza l’aiuto della tecnologia - ma l’arbitro Di Bello non concede il calcio di rigore. Del resto, rigore è quando l’arbitro fischia.
Apriti cielo è scoppiato il putiferio sul mondo calcio, riaprendo vecchie ferite aperte, e mai guarite del tutto, tra le numerose tifoserie rivali del campionato. Il Verona si sente giustamente penalizzato e, al contrario, la Juventus giustifica l’accaduto col richiamo al regolamento e rilancia la sua controffensiva mediatica con altri presunti episodi o torti a sfavore come il goal ingiustamente annullato a Danilo contro l’Inter e il fallo di mano di Smalling a Torino. Insomma, alla fine della fiera, non se ne esce più da questo loop vizioso. Masochismo allo stato puro! 
Come dicevo, episodio quello di Verona che ha riaperto vecchi dissapori tra la Juventus e altre tifoserie, molto importanti, quali quelle di Inter, Napoli e Milan. Guarda caso le squadre più accreditate per la vittoria finale dello scudetto. Per carità non c’è nulla di male - perché non viviamo sulla Luna e nemmeno su Marte - perché non è piacevole perdere per nessuno e giustamente - diciamola tutta - è prassi tipicamente italica quella di tirare acqua al proprio mulino. La coerenza o la sportività sono un optional soltanto per pochi coglioni. Presente!
Ricordo che nel precedente campionato, i milanisti - poi divenuti meritatamente campioni d’Italia - avevano pesantemente inusato, durante tutta la stagione passata e purtroppo anche in questa, che i cugini interisti sarebbero stati favoriti da episodi arbitrali palesemente a favore. Lo ricordo per chi fosse molto duro di comprendonio, poi, il Milan ha cucito sul petto la diciannovesima stella. L’Inter è rimasta con un pugno di mosche in mano. Spiaze! Tutto il resto sono le solite chiacchere da bar futili e stucchevoli. Ma un bar di trucidi per essere chiari.
Per quanto mi riguarda, per scelta personale dovuta all’esperienza, non entro in merito alle discutibili decisioni arbitrari qualsiasi sia la squadra in questione o l’episodio attenzionato dalla moviola. Var o no Var, questo è il dilemma! Lascio al famoso drammaturgo inglese, il merito storico di averci condannati tutti all’infelicità eterna a causa del dubbio esistenziale insinuato nelle nostre fragili menti mortali.
Alla mia età, ahimè, vivo già male la quotidianità a causa delle mie mille nevrosi da superare durante la monotona giornata.

Avrò chiuso bene la macchina? Si! No. Boh. Le luci le ho spente? Il freno a mano è stato tirato? Ho messo la marcia, in sosta. Martedì c’è la pulizia della strada? Domani mattina i lavori della strada di via Di Vittorio riguarderanno anche quelli della mia via?

Per tutte queste ragioni non vorrei aggiungere al mio bagaglio di nevrosi quotidiane, anche, quelle prettamente di competenza calcistica. Giustizia o ingiustizia a favore o a sfavore della mia squadra del cuore? Ma chi cazzo se ne frega, l’importante è aver spento le luci della macchina perché non vorrei aggiungere alle spese del mutuo, gas e luce, quelle extra capitolato del carroattrezzi e dell’elettrauto. Per non parlare delle multe, odiose, ricevute per la pulizia della strada. Come mi fanno incazzare le sanzioni per la pulizia della strada. Ma lasciatela sporca come mamma l'ha fatta. Esiste qualcosa di peggio al mondo? No! Non credo, proprio.  
Detto questo una riflessione va fatta, ma solo per onestà intellettuale senza mancare di rispetto a nessuno. Chi mi ama mi segua, fino a quando Musk ce lo consente. 

Cari tifosi

Se non riusciamo a giocare, nemmeno, un campionato di Serie A senza veleno, odio o, peggio ancora, senza essere violenti gli unì con gli altri…insomma, in santa pace, con la consapevolezza di essere diventati migliori a causa della Pandemia o della guerra. Beh, allora, suggerisco caldamente di dividere il campionato per zona geografica. No Scudettati da una parte e i Si Scudettati dall'altra. Modello SiGreenPass, NoGreenPass tanto per ricordare i vecchi tempi.

Nella prima super League ci mettiamo Juventus, Inter e Milan che negli ultimi 20 anni hanno vinto rispettivamente 11, 6 e 3 scudetti. Tutti felici e contenti. Scudetto a tre, senza tutte le altre a fare da comparsa o da agnello sacrificale. Chi sa quante polemiche? Insomma, Juventus, Inter e Milan si possono sbizzarrire a vincere scudetti a iosa tra tre amici al bar. Per non metterle in difficoltà nemmeno quattro sono gli amici. Qualficazione alla Champions League acquisita di default per diritto territoriale.

Campionati vinti in serie A


Percentuale scudenti vinti da Inter, Juve e Milan negli ultimi 20 anni






Leggendo i dati anche da un'altra prospettiva, abbiamo 53% Torino e 47% Milano. E' chiaro che negli ultimi 20 anni il campionato è stato di propietà esclusiva delle due città italiane, Milano e Torino. Tutte le altre città si sono attaccate al carro a causa dello strapotere politico ed economico di Juventus, Inter e Milan. Venti e lunghi anni passando dalla famiglia Moratti all'imprenditore e politico Berlusconi (durante divenuto anche Presidente del Consiglio), fino alla famiglia Agnelli, gli unici sulla cresta dell'onda da oltre 40 anni.


Nella seconda super League ci mettiamo tutte le altre squadre, le sfigate - insomma, tutte le perdenti storiche indipendentemente dall’episodio arbitrare a favore o meno; tanto per loro non cambierà mai nulla perché sono destinate alla sconfitta perenne nei secoli e nei secoli....Amen! - tra cui la Roma, l’ultima a vincere lo scudetto tra i top club del centro sud. Eppure allora, ricordo benissimo, le tre grandi sorelle ebbero da ridire perché sembrava brutto fare vincere una squadra del centro sud. 
 
"Bim bum ba: Il vostro Presidente ha regalato quattro orologi agli arbitri. Uno che fa tic toc, uno che fa drin drin, uno che fa sveglia sveglia, uno che fa polsi eleganti per segnare il tempo".

Con tutto il rispetto, ma sentire parlare di torti arbitrali è al quanto bizzarro, almeno, per uno che, alle paturnie mentali del drammaturgo inglese, ha sempre preferito Pitagora. Del resto, l’evoluzione è la legge della vita. Il numero è la legge dell’universo. L’unità è la legge di Dio.

Arsenico17 

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