Passa ai contenuti principali

IN PRIMO PIANO

Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Che valore avrebbe un possibile scudetto del Napoli senza la Juventus? Lo stesso se Messi vincesse il mondiale!

 


Il campionato di Serie A è fermo alla 15a giornata - da ormai quasi un mese - per disputare il Mondiale in Qatar. Il tempo passa inesorabile, tutto si consuma come l’ingenuità di un bambino, ma leggendo la classifica di Serie A, il Napoli resta sempre primo. Infatti, alla quindicesima giornata, i partenopei sono “meritatamente” in vetta alla classifica a + 9 sul Milan, campione d’Italia, e + 11 sulla Juventus di Max Allegri. Le altre concorrenti, ormai, sono fuori dai giochi, comparse senza arte né parte che si divino le briciole come i piccioni affamati nelle piazze.  
 
Il mondiale in Qatar è nella fase più calda, gli ottavi di finale, con l’Argentina di Messi che vola ai quarti perchè vittoriosa sull’Australia per due reti a uno. Il campione argentino ha raggiunto, quasi, 800 marcature in carriera, quota nove goal ai Mondiali, scavalcato Maradona, Batistuta a -1.  
 
Eppure, dalle parti del Vesuvio e dintorni, c’è ancora chi lo mette in discussione. Maradona è meglio ‘e Messi perché la pulce non mai vinto un Mondiale. La Champions, gli scudetti, i palloni d’oro, i record di goal e compagnia cantante? Non valgono nulla per i napoletani a causa del muro violato e il peccato originale dell’uomo Messi. Quale sarebbe questa grave colpa del fenomeno argentino, il Messia del calcio? Il fatto di aver giocato in una grande squadra come il Barcellona, non gli dà il diritto di essere stato più forte di Maradona. Anzi, per molti napoletani, è un calciatore normale. Un Insigne qualunque per intenderci. Magari l’ex scugnizzo di Napoli, ora al Toronto FC, se avesse giocato nel Barcellona, avrebbe vinto come Messi. 
 
Allora, ahimè, a salvaguardia del loro ex idolo partono gli scongiuri contro la Nazionale di calcio dell’Argentina, l’Albiceleste dell’ex amato e indimenticato campione napoletano. La stessa Nazionale che per buona parte dei napoletani, durante i mondiali del novanta disputati in Italia, fu addirittura più amata della Nazionale italiana perché ci giocava Diego Armando Maradona. 
Per una sorta di giusta divina - che fatico a capire nel mezzo del cammino della mia vita - scaturita da un ragionamento, assai, contorto derivante più dalla pancia che dal più nobile pensiero, per i napoletani Maradona deve essere, per forza, migliore di Messi. Anche se Messi vincerà il Mondiale, Maradona sarà sempre più forte di lui. Non c’è altra scelta! 
 
Più forte è Maradona - concetto espresso in modo direttamente proporzionale per un popolo con la prima Università laica in Europa di tipo statale - più aumenta il valore calcistico e sociale della città di Napoli e quello dei napoletani stessi. Una sorta di riscatto sociale per un popolo che vive, da sempre, nel passato nonostante, oggi, di quel passato voglia dimenticarsi e, in un certo senso, anche prendere le distanze perché, giustamente, la gente di Napoli vuole tornare ad assaporare, dopo anni di delusioni calcistiche, il dolce gusto della vittoria. Il primo piatto della Domenica al netto di quel passato che ritorna prepotentemente come il reflusso gastroesofageo. Questo spiega perché i ragazzini di Napoli, anche se non hanno mai visto giocare Diego nemmeno sul web, argomentano con convinzione che Maradona sarà sempre meglio ‘e Messi.
 

Nonostante questo, Il Napoli resta sempre primo in classifica. Campionato dominato e avversari annichiliti dall’onda d’urto della banda Spalletti.  
Le cose ripetute aiutano, così pensavano i latini. Da questo concetto, nasce la locuzione latina Repetita iuvant.
Eppure, per gli amici napoletani, sembrerebbe non essere così, soprattutto, dopo lo scandalo in casa Juventus. Non entrerò in merito alla vicenda perché non è questo il punto del mio ragionamento. Ad oggi c'è soltanto un dato di fatto, il Consiglio di Amministrazione della Juventus si è dimesso, in toto, per motivi extra calcistici. Andrea Agnelli non è più il Presidente della squadra più vincente d’Italia. Pace all’anima sua! 
Nonostante tutto, il Napoli resta sempre primo in classifica, indipendentemente, dalla vicende giudiziarie in casa Juventus.
 
Eppure, per gli amici Napoletani, il primo posto in classifica della propria squadra del cuore sembrerebbe non bastare più. Ahhh! Come sono lontani i tempi bui delle grandi contestazioni rivolte a De Laurentiis. Quasi li rimpiango. In questo caso specifico, per magia, miracolo o umana convenienza, i napoletani si sono messi alle spalle quel recente passato burrascoso.
 
Ma se si parla di Juventuns vogliono giustizia per mezzo dei social, radio e compagnia cantante. Gridano allo scandalo, a tutte le ore del mattino e della sera, come farebbe il  gallo più prepotente del pollaio. Pretendono la Juventus penalizzata o, peggio ancora, radiata dalla nostra Serie A.
Ma la domanda da farsi, anche in questo caso, è sempre la stessa. Storicamente, che valore avrebbe un eventuale scudetto vinto dal Napoli con la Juventus penalizzata e magari radiata dalla Serie A? Nessuno, a modesto parere dell’umile scrivente, sempre alla ricerca della verità anche se scomoda.
Napoli e città. Un popolo che vive, da sempre, nel passato, un popolo che si sente più compreso e realizzato per disgrazia ricevuta che data. 
 
A Napoli, urge subito un grande cambiamento epocale. Il vero miracolo di San Gennaro. Anzi, per essere coerenti, facciamo il miracolo di Mr. Luciano Spalletti. 
 
Guardare al futuro con ottimismo, scordandosi il passato una volta per tutte, perché finché c’è vita, ci sarà sempre un altro Diego Armando Maradona…….. 
 

 
Arsenico17

Commenti

Post più popolari