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“Io senza calcio non sto bene. Fosse per me arriverei a morire in tuta, a novant'anni, all'aria aperta, a insegnare pallone a qualche ragazzo che avesse ancora voglia di starmi a sentire”. [Zdnek Zeman]
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Dallo 0️⃣ assoluto dei bianconeri ai 1️⃣0️⃣ punti dal primo posto i numeri di Napoli - Juventus
Zero
come i punti conquistati dalla Juventus contro il Napoli. Doveva essere il
match in grado di riaprire il campionato, la partita della vita, la svolta di una
stagione tribolata e invece è stata una debacle clamorosa come non se ne vedevano
da tantissimi anni. La Juve se ne va da Napoli con zero punti conquistati, poche
certezze, uno scudetto ormai lontanissimo, ma soprattutto con quella
consapevolezza che questa squadra, evidentemente, meglio di così non potrà mai fare,
nell’arco di questa stagione, con gli evidenti grandi limiti di rosa e del suo allenatore.
Umiliati!
Uno
come il gol fatto da Di Maria. Il gol della “bandiera” lo segna proprio Di Maria,
certificando il fatto che in partite così importanti, certi giocatori, anche se
avanti con l’età, possono dare ancora un ottimo contributo, grazie alla loro
classe e alla loro enorme esperienza sulle spalle ma evidentemente contro
questo Napoli un unico lampo di “luce” nel blackout bianconero non poteva di certo
bastare.
Due
alla partita di Bremer. È stato l’acquisto più costoso di questa campagna acquisti,
chiamato per sostituire l’olandese De Ligt nel frattempo accasatosi al Bayern Monaco,
il brasiliano si è reso protagonista di una prestazione a dir poco “vergognosa”,
come il resto dei suoi compagni d’altronde. È stato di gran lunga il peggiore
in campo: lento, impacciato, sbaglia tutti gli anticipi e anche i passaggi più
semplici, regalando di fatto due gol a suoi avversari. Il giocatore non si
discute ma certamente non è così che si diventa dei leader alla Juventus e questo
è bene che cominci a metterselo in testa nel più breve tempo possibile.
Tre
come le sconfitte complessive della Juventus in questo campionato. Milan,
Monza e Napoli, cosa avranno in comune? L’umiliazione e il carattere della
Juventus pari a zero. In queste tre sconfitte, maturate finora in campionato,
la Juventus ha dimostrato che basta davvero un minimo per perdere anche quelle poche
certezze acquisite nel filotto delle otto vittorie consecutive. Sconfitte come
quella del "Maradona" devono fare riflettere tutti: dall’allenatore, ai giocatori
fino alla società, forse la vera colpevole di tutto quello che la Juventus sta
mostrando oggi sia in campionato che soprattutto in Europa con il “declassamento”
in Europa League.
Quattro
alle scelte di Massimiliano Allegri. Ci ha sempre abituato con qualche
“allegrata” dell’ultimo momento in grado di risolvere le partite anche quando
ormai sembra che non ci siano speranze ma questa volta ha sbagliato
completamente le scelte dalla prima all’ultima, perdendo nettamente il confronto
con il collega Luciano Spalletti. Il Napoli è stato devastante ma la Juventus
non ha fatto nulla per rendergli la vita più difficile anche a causa di un
modulo, il 3-5-1-1, che ha favorito la grande mole di gioco offensivo creata
dai partenopei: micidiali nel controllo della palla e mai veramente in
difficoltà. Nessuno può certamente insegnare nulla al tecnico livornese però alle
volte dovrebbe semplicemente capire che non sempre la difesa è il miglior
attacco ed evidentemente la partita degli azzurri in Champions League contro il
Liverpool, vinta per 4 a 1, gli sarà sfuggita… Bocciato.
Cinque
come la “manita” rifilata dal Napoli alla Juventus. Non subiva gol da ben
otto partite di fila con circa 736 minuti di imbattibilità in campionato e il pesante
risultato maturato al “Maradona”, certifica i grandi meriti del Napoli
soprattutto in zona offensiva perché segnare ben cinque gol in una sola partita
a questa Juventus non era comunque per nulla semplice visto che i bianconeri venivano
da otto vittorie consecutive con zero gol al passivo.
Sei
alla prestazione di Di Maria. L’unico a salvarsi dalla clamorosa debacle
di Napoli è sicuramente l’ex stella del PSG, Angel Di Maria. Prima “spaventa” i
partenopei con un tiro dalla distanza che scheggia la traversa e poi segna il
gol che riapre i giochi allo scadere del primo tempo. Cerca di farsi notare con
giocate sopraffine anche nel resto della partita ma non viene per nulla
sorretto dai suoi compagni di squadra, nel frattempo rimasti negli spogliatoi.
Promosso con riserva!
Sette
come i gol di Kvaratskhelia in questo campionato. Il georgiano è una forza
della natura, il terzetto difensivo bianconero prova a fermarlo in tutti i modi
possibili ma non c’è stato nulla da fare. Corsa, dribbling, forza fisica
incredibile e anche grande senso del gol, semplicemente un giocatore straordinario.
Ritrova la rete dopo diverse partite di stop, anche per noie muscolari, e
fornisce due assist al bacio contribuendo enormemente al largo risultato di 5 a
1 per la sua squadra. Se gli “alieni” esistono, a Napoli ne hanno certamente uno:
inumano!
Otto
al Napoli e a Luciano Spalletti. Luciano Spalletti è il vero “oro” di Napoli?
Decisamente sì, sta facendo un lavoro “clamoroso” quando la scorsa estate c’era
anche chi chiedeva la sua testa in favore di “Vincenzo Italiano”: chissà adesso
dove si saranno nascosti i suoi detrattori? Detto questo voti altissimi per lui
e per il suo Napoli: lui lo sa bene ancora non è finita. Basta davvero poco nel
calcio per gettare tutto alle ortiche in men che non si dica, però il tecnico toscano,
questa volta, sembra aver imparato bene la lezione mantenendo costantemente alta
la concentrazione dei suoi giocatori.
Nove
come il numero di maglia di Victor Osimhen. È il capocannoniere del campionato
con dodici reti complessive. Un giocatore devastante, immarcabile, fisicamente mostruoso,
ha mandato letteralmente in “bambola” la retroguardia bianconera e in particolar
modo Bremer, letteralmente “tramortito” dal gigante nigeriano. Con questo Osimhen
il Napoli può davvero arrivare fino in fondo e non solo in campionato…
Dieci
come i punti di distacco dalla vetta della classifica. Appena due settimane
fa con il tonfo dei partenopei a San Siro contro l’Inter, la Juventus si era “riavvicinata”
guadagnando tre punti preziosi sul Napoli, portandosi a sette punti di distacco
dalla vetta. Dopo questa sonora sconfitta, i partenopei si riportano a dieci punti di
distanza ponendo, forse, definitivamente fine alle timide chance scudetto che rimanevano
alla Juventus dopo quasi quattro anni di digiuno forzato.
FinoallaFine
Ciccio
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