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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Le pagelle dei bianconeri post Napoli - Juventus


SZCZESNY 5: Effettua un gran intervento di riflesso in occasione della prima rete messa a segno dal Napoli ma nulla può sulla corta respinta in cui si avventa Osimhen da vero rapace d’aria di rigore. Non infonde la sicurezza che occorrerebbe al reparto arretrato dato gli errori commessi dai suoi compagni in difesa. Forse poteva fare di più in occasione del raddoppio partenopeo per il resto può fare poco o nulla in una serata iniziata storta e finita peggio. Ipnotizzato!

ALEX SANDRO 4.5: veniva da discrete prestazioni nel filotto delle otto vittorie consecutive, niente di trascendentale si intende ma in qualche modo sembrava un giocatore ritrovato. Al “Maradona” sbaglia tutto, dalle marcature “leggere”, ai passaggi più semplici fino al mezzo autogol provocato sulla deviazione al tiro di Elmas. Insomma il suo ciclo alla Juve è finito da un pezzo e sinceramente non vediamo l’ora di liberarcene al più presto. Sconclusionato!

BREMER 2: Il brasiliano gioca una partita da incubo. Spalanca la strada, in occasione del raddoppio di Kvaratskhelia, a Osimhen stoppandogli un pallone perfetto, sbaglia un passaggio semplice in appoggio favorendo l’assist vincente del georgiano, in occasione della quarta rete partenopea. Avrà tante occasioni per rifarsi ma la partita del “Maradona” era quella da giocare in maniera perfetta lui invece l’ha toppata completamente. Bocciato!

DANILO 5: È il leader della retroguardia bianconera soprattutto in assenza di Bonucci e questo si vede perché è l’unico che è riuscito a fermare in qualche modo  l’uragano Kvaratskhelia ma anche lui è finito inghiottito dal vortice dell’umiliazione bianconera sbandando come tutto il reparto arretrato. Falsa illusione!

CHIESA 5: Allegri lo metto un po’ a sorpresa dal primo minuto in un ruolo da esterno a tutta fascia, purtroppo fallisce clamorosamente l’appuntamento più importante dell’anno. Certo il livornese gli chiedeva sacrifico rientrando molto spesso ad aiutare la retroguardia bianconera ma in ogni caso non riesce ad incidere minimamente in nessuna delle due fasi, chiuso nella morsa degli uomini di Spalletti. Chiaramente deve ritrovare ancora la migliore condizione ma onestamente ci si aspettava, ugualmente, qualcosa di più. Rimandato!

MCKENNIE 4: Da esterno o da mediano il risultato non cambia: l’americano è semplicemente un fantasma. Praticamente non si vede mai, tocca pochissimi palloni, viene sempre superato in velocità dai centrocampisti del Napoli quindi perché puntare ancora su di lui lasciando fuori Fagioli? Mistero della fede!

RABIOT 4.5: È lui che molto spesso ha trascinato la Juve nelle precedenti vittorie con grandi giocate, al “Maradona” è tornato il “brutto anatroccolo” che tutti abbiamo conosciuto negli ultimi tre anni. Completamente in balia degli avversari non riesce a creare nulla di buono, sfoggiando una prestazione nettamente insufficiente.. e menomale che voleva vincere per l’ultima di Agnelli da presidente. Fantasma!

LOCATELLI 6: Della linea mediana è l’unico che riesce a salvarsi. Fa una partita ordinata e diligente sbagliando poco o nulla oltre a chiudere bene in anticipo sugli avversari soprattutto nel primo tempo. Costretto a lasciare il campo per una manata involontaria rifilata da Osimhen, proprio quando chiede il cambio la Juve subisce il terzo gol che chiude di fatto il match, tra le sue lacrime. Sfortunato! Dal 56’ PAREDES 5: Solito nulla cosmico come oramai da consuetudine. Ectoplasma!

KOSTIC 4: L’impegno e la corsa a tutta fascia non mancano ma purtroppo sono molto spesso inconcludenti. Il modulo difensivo di Allegri non lo aiuta affatto così come il suo “alter ego” Chiesa nella fascia opposta. Non crea nulla, non mette in mezzo nessun pallone interessante per i compagni, insomma una serata da dimenticare. Fiato corto!

DI MARIA 6.5: È sicuramente il migliore dei suoi nella debacle di Napoli. Segna il gol che riapre le speranze, salta gli avversari in alcuni casi con estrema facilità, insomma lampi di luci del vero Di Maria che però non bastano per sbancare il “Maradona” anche se il suo l’ha fatto eccome. Promosso!

MILIK 5.5: Era il grande ex di serata e tutti si aspettavano un suo guizzo per vincere la partita ma purtroppo viene chiuso benissimo dalla coppia di centrali del Napoli che non gli danno modo di liberarsi quasi mai al tiro. Si rende protagonista di un assist per il gol di Di Maria ma la sua partita di fatto è tutta lì. Immobilizzato! Dal 57’ KEAN 5: Entra e non cambia l’inerzia della partita. Inconcludente!

ALLEGRI 4: Non puoi pensare di andare a Napoli senza giocarti la partita a viso aperto e tutto rinchiuso in difesa perché la squadra di Spalletti ti distrugge: ed è esattamente quello che è successo ai suoi uomini. Sbaglia ancora la linea mediana insistendo su Mckennie e su un Paredes, assolutamente impalpabile quando è subentrato a Locatelli. Gli indisponibili non possono essere sempre una scusante e lui lo sa bene ma a Napoli ci si aspettava decisamente di più soprattutto se si ambisce a vincere lo scudetto. Muso lungo!

FinoallaFine

Ciccio

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