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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

La Roma vince di testa contro l'Empoli, ma Mou spaventa i propri tifosi. Sarà addio?

La Roma vince di testa contro l’Empoli con i goal di Roger Ibañez al 2’ e Abraham al 6’ del primo tempo. I giallorossi si portano, momentaneamente, al terzo posto in classifica, in piena bagarre per la qualificazione alla prossima Champions League, aspettando tra poche ore Inter, Lazio e Milan. Turno favorevole per i giallorossi, l’Atalanta cade a Sassuolo sotto i colpi del francese Laurienté. Un pareggio nel Derby di Milano potrebbe essere una manna dal cielo per i giallorossi dopo i punti persi contro la prima in classifica.

Mourinho mette in campo la squadra migliore con un collaudato 3-4-2-1; Rispetto alla Coppa Italia, squadra titolarissima con difesa a tre, due mediani a fare da diga di centrocampo e due trequartisti, Dybala e Pellegrini, dietro l’unica punta, l’inglese Abraham che torna al goal all’Olimpico dopo 321 giorni dall’ultima marcatura. Tammy è un pilastro di questa squadra, il suo contributo è fondamentale per il gioco di Mourinho.    
 
Dopo la tempesta per il caso Zaniolo, alla vigilia di Napoli-Roma, arriva il sereno ma per quanto durerà il bel tempo a Trigoria e dintorni?
La lettera chiarificatrice all’ANSA di Nicolò Zaniolo non sembra aver portato nessun beneficio alla causa giallorossa, gli animi sono sempre tesissimi tra l’ex Inter e l’ambiente romano.  
 
"Sono state dette e scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere, Sono arrivato a Roma da sconosciuto e Roma e i romanisti mi hanno accolto come uno di loro. Mi hanno trasmesso fiducia, coraggio e affetto nei momenti terribili e bui degli infortuni. A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti. A 23 anni ho vissuto esperienze che molti miei colleghi non vivono in un'intera carriera: cadere, rialzarsi, cadere di nuovo, rialzarsi ancora, vincere. In questi ultimi mesi ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento con la massima professionalità. Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato. Non mi era mai successo e mi sono spaventato molto. Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma".
 
Il ragazzo sembrerebbe abbastanza scosso dalla nota vicenda, anzi vi è stato completamente travolto, lasciandogli dentro strascichi fisici e piscologici. Infatti, un paio di giorni prima la pubblicazione della lettera, Zaniolo ha presentato alla Roma un certificato medico con una prognosi di 30 giorni per motivi psicofisici. Un periodo di tempo enorme per chi di professione fa il calciatore. E’ inutile nascondersi dietro un dito, il rapporto tra la Roma e Zaniolo sembra ormai chiuso, a doppia mandata, nonostante il tentativo goffo del calciatore di ricucire all’ultimo momento i rapporti. Lacrime di coccodrillo, il ragazzo doveva pensarci prima. I tifosi della Roma meritano rispetto. Soprattutto, merita rispetto una società che lo ha fatto diventare un calciatore professionista, aspettandolo con pazienza dopo i due gravi infortuni subiti. Detto questo, la violenza è sempre da condannare. Sotto questo punto di vista massima solidarietà per il ragazzo.
 
Lo stesso Mou, alla vigilia di Napoli-Roma, era stato molto chiaro; Zaniolo vuole andare via dalla Roma: Da un mese che il giocatore dice che vuole andare via. Lui ha detto a me, alla società e ai compagni che non vuole giocare nella Roma. Ha detto che non vuole tornare a giocare con la squadra, che non vuole allenarsi con la squadra”.
 
Capitolo a parte quello di Smalling. L’inglese è in scadenza di contratto. Il ragazzo non si discute da un punto di vista professionale. Gli è stato proposto il rinnovo a Trigoria, ma al momento la situazione sembra in stallo. Le Melusine di Parco Sempione a Milano, guideranno l’inglese alla scelta giusta?
Si configura un’estate bollente a Roma e dintorni con i possibili addii di Zaniolo, Karsdorp (inserito nella Lista Uefa), Smalling e Dybala. 
Capitolo a parte quello dell'argentino, fresco campione del mondo. La 'Joya' sta facendo una grande stagione, ma la Roma non può dormire sogni sereni con una clausola di recessione di soltanto 20 milioni di euro. In Estate ci sarà la fila per il forte calciatore argentino.
 
Non soltanto i calciatori citati, ma a spaventare la Roma ci si mette pure Mou che dichiara, a caldo, dopo la vittoria della sua squadra all’Olimpico: “Potevo andare via a dicembre, ma sono rimasto a Roma. Ci penso ogni giorno”. Molto probabilmente si riferiva alla panchina della Nazionale Portoghese, considerando i tempi tecnici dell’operazione.  
A fine intervista post match, il tecnico portoghese chiosa, soddisfatto: “Per me i 40 punti sono straordinari finora, ma per qualcuno stiamo andando in Serie B”.
 
A questo punto, affermativo Mou. La Roma non sta retrocedendo, ma considerando i recenti fatti accaduti non si può chiedere di più a questa squadra. La qualificazione alla prossima Champions League sarebbe un miracolo. Di più, una possibile finale di Europa League. I Friedkin dovranno fare delle riflessioni serie in estate per il bene della Roma. Un po’ di romanità in più non farebbe male a questa squadra e all’ambiente, Daniele Rossi potrebbe essere di più che una suggestione. 

Migliore in campo in Roma-Empoli? Sempre il pubblico della Magica.
 
Arsenico17 

 

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