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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Fallo di Kean su Mancini, episodio violento o razzismo?


Correva il 5 maggio 2010. Allo scadere della finale di Coppa Italia tra la Roma di Ranieri e la super Inter di Mourinho - quella mitica del triplete - Francesco Totti si macchiò di un fallo cattivo ai danni di Mario Balotelli. Quest’ultimo colpevole di aver provocato i giallorossi (...e i tifosi) durante il match. Addirittura - tanto il comportamento fu provocatorio durante i novanta minuti di gioco - l’ex calciatore dell’Inter fu rimproverato dagli stessi calciatori nerazzurri. Mario era un testone, nonché un provocatore di professione, l’epilogo violento della storia era già scritto nel destino di quella giornata; Nei minuti finali - ormai a risultato compromesso per i giallorossi che termineranno la stagione con zero titoli per la gioia dello Special One - con un calcione alle caviglie, Francesco Totti colpì alle spalle Mario Balotelli che stramazzò a terra come un sacco di patate di Zapponeta, urlando di dolore: "Checco mi ha fatto male, però non si fa così!".

Cartellino rosso diretto - giustissimo - da parte di Rizzoli per il forte e indimenticato numero dieci della Roma.

Allora si parlò di tutto e di più; Mario Balotelli Francesco Totti erano due personaggi mediatici da spolpare fino all'osso per una serie di motivazioni calcistiche e no. Subito dopo l'increscioso avvenimento - il calcione - dall’opinione pubblica furono trattati diversi temi, dalla classica violenza al più "becero" razzismo. Episodio bruttissimo, una macchia nera e indelebile nella lunga e gloriosa carriera di Francesco Totti che, a distanza di anni, condannò l’episodio - senza se e senza ma - che lo vide protagonista, attraverso la sua autobiografia; Mario e Francesco ci scherzarono sopra, ricollocando l’episodio solamente al rettangolo di gioco. Il razzismo è un'altra storia, materia spesso utilizzata a  uso e consumo dal politico o partito di turno.

In Roma-Juventus, purtroppo, è andato di scena un episodio violento analogo a quello di Totti e Balotelli; questa volta tra Mancini e Kean durante il match della 25di campionato. Per i giallorossi è un match molto importante perché - dopo il passo falso e sanguinoso di Cremona - si giocano la qualificazione alla prossima Champions League. Sarebbe un'impresa titanica, secondo lo Special One, arrivare tra i primi quattro in classifica. Ci credono tutti i romanisti, soprattutto, dopo l'acquisto di Dybala con uno stipendio a sei zeri, ponendosi qualche piccolissima riserva sulla bizzarra convinzione di quella vecchia volpe dello Special One. Al contrario, I bianconeri non hanno nulla da chiedere al campionato ma giocano, a muso duro, contro il sistema o presunto tale. 

#PierpaoloPierangielin.

#FIGCmafia.

#Gravinaout.

#Allegriout.

#DisdettaDzanSky. 

Pessimismo e fastidio cosmico nella gestione recente degli hashtag per i portatori d'interesse della Vecchia Signora. Per fortuna, un po’ di ottimismo per il futuro con l'hashtag #gobboseguegobbo. Profili solitari nella rete con un follower si ritrovano ad averne circa mille con il resto di due. Misteri della fede, ma a che pro? Il Dio del web solo lo sa, per la felicità di Elon Musk che si ritroverà a vendere bollini blu a gobbi con un migliaio di follower.   

All’89’ di gioco entra Moise Kean - ormai cotto e mangiato - la Juventus è in svantaggio soltanto di una rete a zero. 

Tutto è possibile perché la sfera è rotonda. L'acqua è composta da due molecole di idrogeno e una di ossigeno. Il surriscaldamento globale è utile alla speculazione finanziaria dei fornitori di energia. Babbo Natale esiste soltanto per chi possiede un caminetto che non inquina. La serie A è il campionato più bello del mondo. L'inflazione si combatte aumentando il costo del denaro e i tassi d'interesse dei mutui. 

Partita combattuta e in bilico fino alla fine. Il pareggio ci può stare e la Juventus ci va molto vicino con Di Maria e compagni. Un po’ di sfortuna sembra la classica giornata storta per gli juventini. Ci sono, ancora, sette lunghi e interminabili minuti da giocare, considerando il recupero dell'arbitro Maresca. Nel calcio tutto è possibile fino a quando il gatto non è stato messo nel sacco. Trapattoni docet, anche se le ciambelle escono sempre col buco. 

Allegri inserisce il forte attaccante  di colore al posto di Cuadrado per l’assalto finale al fortino giallorosso ma Moise si fa cacciare, ingenuamente, dopo appena 40” dal suo ingresso - come un pollo in un pollaio - per un calcione rifilato a Mancini. Il difensore giallorosso lancia l'amo nello stagno, l'attaccante juventino ci abbocca come un pesce lesso. La Juventus esce sconfitta dall’Olimpico di Roma a causa di un goal dello stesso Mancini - il protagonista della serata - la frittata è ormai fatta per Moise. Addio sogni di gloria di Allegri che resta, questa volta, a muso lungo. 

L’episodio violento ricorda molto quello di Totti su Balotelli, quella volta però si giocava una finale, ma la domanda deve essere fatta per onestà intellettuale e di cronaca:  in questo caso si può parlare di razzismo a parti invertite, oppure no? E se fosse successo il contrario? Apriti cielo! Magari - se ci va bene - ci ritroviamo Moise al prossimo Festival di Sanremo a parlare della piaga del razzismo in Italia. Amo questo Paese!  


 

Arsenico17 

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