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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Chi sarà il prossimo allenatore del Napoli. Italiano, Gasperini, Luis Enrique o Allegri?

Spalletti e Giuntoli ormai sono troppo lontani da Napoli. Entrambi, purtroppo, hanno deciso di divorziare dalla città del Vesuvio e dai napoletani. Con loro il ciclo vincente tanto desiderato, non si aprirà.   

E’ una grave perdita per la società partenopea. Questo va detto e ribadito per onestà intellettuale. Anche perchè i due uomini - professionisti esemplari - sono stati fondamentali per il progetto vincente del Napoli. Per molti tifosi la notizia è stata accolta come un fulmine a ciel sereno. Separazione inaspettata dopo la vittoria del 3° scudetto storico. L’ultimo vinto dal Napoli risale alla stagione 1989/90, 33 anni fa. Era il Napoli di un certo Diego Armando Maradona.

Non c’è stato nemmeno il tempo necessario per metabolizzare la grande impresa del Napoli in campionato, che i napoletani sono ritornati tutti tristemente con i piedi per terra. A Napoli, almeno per una decina di anni, non ci sarà un altro Dio al di fuori di De Laurentiis. A Napoli la critica è stata bandita, tutti allineati e coesi intorno alla figura carismatica di Aurelio; il padre padrone della sua azienda milionaria. L’uomo che si è messo al centro di tutto e tutti. Carattere spigolo con il quale è difficile andarci d’accordo, qualsiasi sia l’allenatore e dirigente di calcio.

Per sostituire Luciano Spalletti sono stati fatti alcuni nomi tra cui Gasperini, Italiano e Luis Enrique. Tutti allenatori di grande livello, seppur molto diversi tra loro. Ma entrare nella testa di De Laurentiis è un’impresa ardua, mission impossibile, anche perché il Presidente è solito cacciare il coniglio dal cilindro quando meno te l’aspetti. Lo ha dimostrato negli ultimi due anni con scelte, spesso impopolari ma vincenti, che hanno spiazzato giornalisti e tifosi. Nelle ultime ore - forti di un episodio raccontatoci durante una chiacchierata con un noto giornalista napoletano - abbiamo fatto anche il nome di Massimiliano Allegri come papabile candidato a sedere sulla panchina dei campioni d’Italia, in passato molto vicino ai partenopei. Infatti, non è un segreto, Aurelio l’avrebbe voluto sulla panchina del Napoli dopo il periodo di Ancelotti e Gattuso. Forse anche per fare uno sgarbo alla Vecchia Signora. Poi la scelta andò su Luciano Spalletti e per fortuna, direi, considerando i risultati portati a casa dall’allenatore toscano.

Italiano, Gasperini, Luis Enrique o Max Allegri. Chi sarà il prossimo allenatore del Napoli? 

Al social l’ardua sentenza. Tu chi preferiresti alla guida dei campioni d’Italia? Scrivici nei commenti.



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