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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Arrigo Sacchi ha ragione a dire che Leao nel suo Milan non giohcerebbe?



La Juventus ha trionfato ieri sera nel big match di San - Siro contro il Milan, grazie ad una partita attenta, molto accorta e dove sicuramente l'espulsione anticipata, del difensore rossonero, Thiaw, su fallo da ultimo uomo su Kean, lanciato a rete, ha influito sul risultato finale. Ma fatta questa doverosa premessa, il match non era iniziato, diciamo, sotto una buona stella, viste le polemiche su quelle che sono state le parole dell'ex c.t. della nazionale, nonché ex grande allenatore rossonero, Arrigo Sacchi sul calciatore portoghese del Milan, Rafael Leao.
Sicuramente l'ex allenatore rossonero, non è nuovo a questo tipo di affermazioni e in passato le polemiche con calciatori, Ibrahimovic, e allenatori, Allegri, in diretta tv sono state abbastanza cocenti per usare un eufemismo. Ieri sera, Leao è stato impalpabile, chiuso nella morsa dei difensori bianconeri, soprattutto dopo che la sua squadra è rimasta in dieci per quasi tutta la partita ma l'impressione che ad ogni pallone che potesse toccare, forse era l'unico dei suoi a creare dei veri e propri pericoli verso la porta bianconera. Credo, possiamo dire tranquillamente che Leao sia il giocatore più forte della squadra rossonera e sicuramente quello, dotato di maggior talento. 
 
 
Non ce ne voglia Mr. Arrigo Sacchi che sicuramente è stato un allenatore, in grado di cambiare il calcio ed avvicinarsi di più, come italiano, a quello che era il gioco dell'Ajax di Rinus Michels e del "Calcio Totale" olandese, ma questa volta ha preso davvero un abbaglio perché Leao è un calciatore che giocherebbe titolare ovunque e in qualsiasi squadra senza ombra di dubbio. Detto questo non è sicuramente la prima volta che Sacchi si mette in queste diatribe, basti pensare ciò che successe con Giuseppe Signori al mondiale del 1994 o i contrasti con il grandissimo attaccante olandese Van Basten, chiaramente i tifosi non dimenticano:
E voi cosa ne pensate, ha ragione Sacchi a pizzicare Leao? La risposta la darà come sempre il campo fatto sta che il portoghese io nella mia squadra lo vorrei tutta la vita.
 
Ciccio  
 
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