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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Chi era il più forte tra Enrico Chiesa e Giuseppe Signori?



Gli anni novanta per il nostro calcio sono stati, forse, i più floridi in assoluto. Eravamo il campionato più competitivo al Mondo, tutti i calciatori di livello mondiale avrebbero firmato carte false pur di venire a giocare in Serie A. Era il periodo delle cosiddette "Sette Sorelle", ovvero le squadre in grado di contendersi lo scudetto in una manciata di punti, ma erano anche le squadre con i calciatori più forti sia a livello nazionale che soprattutto internazionale. Tutti noi, old generation, conserviamo dei bellissimi ricordi, di quello che era il calcio di una volta ma soprattutto abbiamo nei nostri cuori tanti calciatori che pur non riuscendo a giocare, spesso, per i grandi club hanno comunque lasciato un ricordo indelebile delle loro grandi gesta, soprattutto nel calcio di "provincia", anche se nel loro caso è un eufemismo. Due di questi calciatori rientrano nella top 20 dei più grandi marcatori della nostra serie A, rispettivamente con 138 e 188 reti messe segno nella massima serie e stiamo parlando di Enrico Chiesa e Giuseppe Signori Non vi è alcun dubbio che fossero attaccanti di un certo peso specifico nel periodo a cavallo tra gli anni novanta e l'inizio del nuovo millennio, calciatori a cui non mancava nulla, tecnica, velocità, cinismo, carattere, altruismo e chi più  ne ha più metta però ci siamo chiesti chi sia stato il più forte tra i due, e le risposte sono state piuttosto unanimi in tal senso:

Due calciatori che in apparenza avevano caratteristiche diverse ma che in realtà hanno avuto molto in comune. Signori e Chiesa sono partiti entrambi come esterni di centrocampo per poi diventare attaccanti nel corso del tempo. Molta è stata la gavetta che hanno dovuto fare prima di affermarsi in Serie A in pianta stabile, la loro carriera è svoltata con l'incontro di due allenatori rispettivamente al Foggia e alla Sampdoria, entrambi hanno avuto alterne fortune durante le loro brevi esperienze in nazionale per non parlare degli infortuni che ne hanno limitato parte della carriera.

Enrico Chiesa dopo la Cremonese, e tanto girovagare di prestiti in C, ritorna alla Sampdoria dove l'incontro con l'allenatore svedese Sven Goran Eriksson, gli cambierà la carriera in quanto da attaccante esterno lo trasformerà in una seconda punta abile negli spazi in grado di risultare "letale", nelle corsie lasciate libere dal suo compagno di reparto Roberto Mancini, infatti i gol messi a segno in quella stagione saranno ben 27. Stesso destino che lo accomuna con Beppe Signori quando nel 1993 diventa un giocatore del Foggia allenato dal boemo Zdenek Zeman, che intravede in lui doti da centroavanti nel tridente delle meraviglie che andrà a comporre insieme a Francesco Baiano e Roberto Rambaudi. 



Doti che ovviamente non lasciarono indifferenti i dirigenti di Lazio e Parma che li acquistarono a suon di miliardi rispettivamente da Foggia e Sampdoria, squadre in cui conquisteranno milioni di tifosi con le loro giocate e dove soprattutto Beppe Signori ne diventerà leader e trascinatore conquistando per tre volte il titolo di capocannoniere del campionato. Mentre Chiesa si affermerà come uno dei migliori attaccanti in circolazione segnando anche nella finale di Coppa Uefa vinta dal Parma con i francesi del Marsiglia  per 3 - 0 nel 1999.

Dunque due attaccanti spettacolari che non hanno avuto tanta fortuna in nazionale, poiché o vittime di equivoci tattici, come Beppe Signori nel 1994 con Arrigo Sacchi che lo vedeva esterno di centrocampo, o superati nelle gerarchie da altri calciatori come nel caso di Enrico Chiesa. Dicevamo attaccanti dal ruolo diverso se vogliamo ma dalle molte cose in comune come ad esempio la chiusura di carriera che li hanno portati a giocare in due piazze come Bologna e Siena, segnando raffiche di gol e prendendosi tante soddisfazioni e moltissimi applausi. Dunque chi era il più forte dei due? Una risposta definitiva è difficile ma forse la più giusta l'ha data sempre il web:

Chissà cosa potevano fare se avessero giocato insieme? 

Ciccio 

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