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Simone Inzaghi e l'esilio dorato: "tra applausi, silenzi e ingratitudine"!

  Simone Inzaghi, nel silenzio più totale dopo quattro anni intensi, ha lasciato l’Inter. Lo ha fatto pochi giorni dopo una clamorosa e inspiegabile sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG, come se la sua squadra non fosse mai realmente scesa in campo. E questo, dopo aver eliminato in semifinale uno dei Barcellona più forti degli ultimi dieci anni, con una prestazione tatticamente perfetta e con quel pizzico di coraggio e fortuna che nel calcio non guastano mai. Il crollo finale, soprattutto in campionato e inspiegabilmente nella partita più importante dell’anno, è stato fatale, ma anche profondamente amaro. Eppure, i Mass media e parte della tifoseria non hanno avuto nessun dubbo: da allenatore in ascesa del calcio europeo a tecnico sopravvalutato e fortunato, il passaggio è stato fulmineo. Inzaghi è stato screditato in fretta e con superficialità, come spesso accade nel nostro Paese quando qualcuno decide di intraprendere strade diverse e quando non ...

Il Paradosso della "Plusvalenza Fittizia" chiamata Radu Dragusin.



Solo da qualche giorno Radu Matei Dragusin è ufficialmente un giocatore del Totthenam: operazione complessiva da 31 milioni di euro, bonus compresi, più il prestito ai rossoblu di Djed Spence.  Il club inglese, alla fine, ha avuto la meglio sulla concorrenza di Napoli e soprattutto Bayern Monaco, che, nelle ultime ore prima del trasferimento definitivo, sembrava il club più vicino all'ingaggio del giovane 21enne difensore rumeno. Destinazione fortemente voluta da Dragusin che ha preferito gli inglesi ai più blasonati campioni tedeschi soprattutto per via della garanzia del posto da titolare e della meno agguerrita concorrenza che avrebbe invece trovato in baviera: per lui contratto da tre milioni a stagione fino al 2030. Non c'è alcun dubbio dunque che l'ex difensore del Genoa sia assolutamente il "Re" del mercato invernale italiano. Ovviamente non ci sarebbe nulla da eccepire se non si trattasse però di uno dei calciatori il cui trasferimento al Genoa ha portato la Juventus ad essere condannata, con dieci punti di penalizzazione, per il cosiddetto caso delle plusvalenze fittizie.

In particolare i bianconeri erano stati accusati dalla Consob di "Falso in Bilancio" perpetrando nel tempo plusvalenze fittizie soprattutto attraverso operazioni incrociate con altre squadre. Sotto la lente di ingrandimento, tra le altre, ci era finito l'affare Dragusin - Cambiaso che ha portato ad uno scambio tra i due club. In particolare: la Juventus ha acquistato Cambiaso dal Genoa, pagandolo 8,5 milioni e nello stesso momento i rossoblu hanno acquistato RaduDragusinper 5,5 milioni, cifra che ha fatto scaturire per la Juventus una plusvalenza di circa 2,9 milioni. Somma contestata dalla Corte Federale poiché non considerata una vera e propria plusvalenza ma più come una permuta e per questo motivo doveva essere registrata a Bilancio per una cifra nettamente inferiore.

La Juventus da tale operazione incassa circa il 20%, 7 milioni, dunque è sicuramente un affare anche per i bianconeri e in effetti oggi a distanza di tempo, la sentenza della Corte Federale fa abbastanza sorridere visto che il difensore rumeno ha dimostrato di essere un ottimo prospetto per il futuro  andando a giocare nel campionato più importante e competitivo del mondo. E i tifosi della Juventus  hanno certamente ragione ad affermare che Dragusin al Genoa non può essere  rimpianto più di tanto, poiche altrimenti non ci sarebbe stato nemmeno Andrea Cambiaso alla Juventus, che oggi non solo è uno dei giocatori più importanti della rosa bianconera ma anche un futuro prospetto per la Nazionale guidata da Luciano Spalletti.

Non siamo esperti di avvocatura, ne tantomeno di sentenze e ovviamente non ci poniamo al di sopra di nessun giudice ma possiamo dire che l'affare Dragusin al Totthenam è sicuramente uno dei più grandi paradossi della storia delle plusvalenze calcistiche. Oltre al fatto che questa operazione conferma ancor di più che non esiste alcun parametro oggettivo di valutazione per un calciatore e che solo il campo, come al solito, è il "giudice" più severo di tutti.

Ciccio


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