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Thiago Motta: Storia di un progetto fallito

Con l’Atalanta è stata una prestazione vergognosa, forse una delle più brutte degli ultimi quarant’anni, mostrando un gioco e un’ identità di squadra totalmente assenti. E’ inaccettabile dopo quasi nove mesi, sotto la guida di Thiago Motta, che la Juventus non riesca a dimostrare, ai propri tifosi ma soprattutto a se stessa, di aver fatto quel salto di qualità necessario per salvare una nave che sta sempre più sprofondando negli abissi. Una squadra, dicevamo, senza mordente, senza carattere ma soprattutto senza leader in grado di trascinarla nei momenti di più grande difficoltà. Il tutto è stato sempre giustificato, fin qui, dalla giovane età   di gran parte degli elementi che compongono la rosa e dai troppi infortuni patiti soprattutto durante la prima parte della stagione. A questo punto però le scuse non possono più reggere soprattutto dopo le pesanti eliminazioni subite contro il Psv Eindoven in Champions League e   con l’Empoli in Coppa Italia oltre alla clamorosa debac...

Alla fine tra Allegri e la Juventus a vincere è Cristiano Giuntoli



È finita, come nessuno avrebbe immaginato, l’avventura tra Massimiliano Allegri e la Juventus, dopo quasi otto anni insieme. Una storia fatta di grandi trionfi ma anche di sonore sconfitte e pessimi risultati nel corso del suo ultimo mandato nonostante la celebrazione della Coppa Italia vinta, solamente, qualche giorno fa. Una fine che nessuno si aspettava e che nessuno voleva in questo modo visto che Max non riceverà nemmeno l’ultimo saluto dal suo pubblico allo Stadium. Un esplosione di rabbia, accumulata nel tempo, quella dell’ex tecnico bianconero, culminata ed espressa proprio dopo la conquista del suo ultimo trofeo come a dire “adesso mi tolgo tutti i sassolini dalle scarpe”. E in effetti Max ne ha per tutti nel marasma generale: prima si fa espellere dal, pessimo, arbitro Maresca, per espressioni ingiuriose rivolte a lui, al quarto uomo ed anche e soprattutto al Designatore Rocchi, poi nel tunnel dello spogliatoio è protagonista di un alterco con il direttore di Tuttosport Guido Vaciago, reo a suo dire, di essere in combutta con la società per screditarne il suo lavoro con articoli specifici nel suo quotidiano e per finire distrugge alcune attrezzature dei fotografi intorno, costringendo la società a formalizzare le scuse oltre alle eventuali richieste di risarcimento danni. Ma non finisce qui perché durante i festeggiamenti fa ampi gesti di allontanamento verso il suo Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli, insomma un comportamento poco professionale che una società come la Juventus non poteva tollerare e che non si addice per nulla all’allenatore della società più vincente in Italia, motivo per cui la dirigenza, dopo gli aspetti legali del caso, ha valutato l’esonero con effetto immediato. Il ciclo di Allegri era alla fine del suo corso ma onestamente Max poteva evitare tutto questo e festeggiare come era giusto fare insieme ai suoi ragazzi, lasciandosi alle spalle una bella immagine di se stesso per i propri tifosi. Invece ha deciso di buttare tutto alle ortiche “costringendo” la società a prendere una decisione drastica per certi versi dolorosa, culminata con un addio già scritto da quasi un anno ma nel peggior modo possibile. Alla fine nello scontro tra Max Allegri e Cristiano Giuntoli, chi la vince è proprio l’ex direttore sportivo del Napoli che sta rivoltando la Juventus come un calzino ben conscio che la società bianconera dovesse chiudere con il proprio passato in attesa di un nuovo progetto, di una nuova linfa necessaria per lanciare la Juventus nel palcoscenico che gli compete. Un bilancio troppo deficitario quello di Max per meritare una riconferma, un ciclo finito da un pezzo che attendeva di essere solamente formalizzato ma si poteva fare in un altro modo non era necessario arrivare a questo. Il gesto di allontanamento di Allegri nei confronti di Giuntoli è stato sbagliato soprattutto in pubblico perché i panni sporchi si lavano sempre a casa per quanto lui potesse avere le sue ragioni. Dunque adesso la speranza della vera rinascita è nelle mani di Giuntoli è lui che adesso, investito dalla totale fiducia della società, dovrà decidere di ripartire da un nuovo progetto tecnico che sia Thiago motta, che sia Antonio Conte o che sia qualcun altro non bisogna perdere però di vista la cosa essenziale e cioè che noi siamo la Juventus è vincere non è importante ma è sempre l’unica cosa che conta

Fino alla Fine.

Ciccio Indi
 
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