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Thiago Motta: Storia di un progetto fallito

Con l’Atalanta è stata una prestazione vergognosa, forse una delle più brutte degli ultimi quarant’anni, mostrando un gioco e un’ identità di squadra totalmente assenti. E’ inaccettabile dopo quasi nove mesi, sotto la guida di Thiago Motta, che la Juventus non riesca a dimostrare, ai propri tifosi ma soprattutto a se stessa, di aver fatto quel salto di qualità necessario per salvare una nave che sta sempre più sprofondando negli abissi. Una squadra, dicevamo, senza mordente, senza carattere ma soprattutto senza leader in grado di trascinarla nei momenti di più grande difficoltà. Il tutto è stato sempre giustificato, fin qui, dalla giovane età   di gran parte degli elementi che compongono la rosa e dai troppi infortuni patiti soprattutto durante la prima parte della stagione. A questo punto però le scuse non possono più reggere soprattutto dopo le pesanti eliminazioni subite contro il Psv Eindoven in Champions League e   con l’Empoli in Coppa Italia oltre alla clamorosa debac...

Che voto dareste alla stagione della Juventus?




Si chiude con una vittoria in casa contro il Monza la stagione della Juventus, una partita che alla fine del risultato finale non contava più nulla ma che ha comunque lasciato emozioni soprattutto per l’addio di un “vecchio” baluardo come Alex Sandro che lascia la Juventus dopo quasi un decennio e tanti trofei. Una stagione complicata, lunga, estenuante per certi versi “liberatoria” dopo il clamoroso tracollo avvenuto dopo la partita in casa contro l’Empoli di, oramai, quasi tre mesi fa. Una stagione che lascia tanto amaro in bocca per una lotta scudetto che poteva essere quantomeno combattuta e che invece ha fatto emergere tutte la fragilità di un gruppo oramai sfaldato e forse nemmeno troppo convinto delle idee del loro “vecchio” allenatore. Una stagione che si congeda nel peggior modo possibile tra la Juventus e Massimiliano Allegri, a cui nessuno avrebbe creduto ad un epilogo così drastico dopo tre anni passati tra smentite di rito, processi extra campo e cambi dirigenziali. Una stagione che nonostante i tanti aspetti negativi ci consegna comunque un trofeo come la Coppa Italia, dopo quasi quattro anni di assenza, contro un Atalanta che dopo una settimana diventerà campione d’Europa, “strapazzando” lo “stratosferico” Bayer Leverkusen. Una stagione che ci ha fatto conoscere dall’interno chi è Cristiano Giuntoli ovvero un uomo che lavora in silenzio e che le chiacchere le lascia portare via al vento con conseguenze ben peggiori a chi invece le chiacchere le contrappone ai fatti. Una stagione che non può essere considerata positiva in assoluto per una squadra come la Juventus che lotta per vincere tutte le competizioni a cui partecipa ma che ci consegna comunque, per l’anno prossimo, una qualificazione in Champions League dopo che gli era stata, ingiustamente, tolta l’anno scorso. Insomma una stagione appena sufficiente in cui non è stato tutto da buttare ma che alla fine dei giochi ha lasciato intravedere il tanto lavoro di cui necessita la squadra attraverso una nuova filosofia di “gioco” che la modernità dei tempi gli impone di fare. Dunque adesso bisogna cancellare il passato e concentrarsi solo sul futuro e sulla nuova Juventus che sta per nascere, non c’è tempo di piangere sul latte versato  e soprattutto il tifo deve tornare ad essere unito come lo era un tempo, perché e solo sostenendo la squadra tutti insieme che possiamo tornare ad essere finalmente la Juventus.

Fino alla Fine

Ciccio

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