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Thiago Motta: Storia di un progetto fallito

Con l’Atalanta è stata una prestazione vergognosa, forse una delle più brutte degli ultimi quarant’anni, mostrando un gioco e un’ identità di squadra totalmente assenti. E’ inaccettabile dopo quasi nove mesi, sotto la guida di Thiago Motta, che la Juventus non riesca a dimostrare, ai propri tifosi ma soprattutto a se stessa, di aver fatto quel salto di qualità necessario per salvare una nave che sta sempre più sprofondando negli abissi. Una squadra, dicevamo, senza mordente, senza carattere ma soprattutto senza leader in grado di trascinarla nei momenti di più grande difficoltà. Il tutto è stato sempre giustificato, fin qui, dalla giovane età   di gran parte degli elementi che compongono la rosa e dai troppi infortuni patiti soprattutto durante la prima parte della stagione. A questo punto però le scuse non possono più reggere soprattutto dopo le pesanti eliminazioni subite contro il Psv Eindoven in Champions League e   con l’Empoli in Coppa Italia oltre alla clamorosa debac...

Dimissioni, esonero o fiducia condizionata per Luciano Spalletti?


L’Italia è, ufficialmente, fuori dall’Europeo. La compagine svizzera è stata nettamente superiore a quella italiana; eppure, tante erano le aspettative risposte nell’uomo che, per molti sportivi, doveva essere della provvidenza, Mr. Luciano Spalletti. Lo storico scudetto a Napoli è un biglietto da visita che pochi allenatori italiani possono esibire in carriera, ma il calcio non è una scienza esatta o meglio i fattori sono spesso soggettivi e il tifo spesso fa da padrone sulle considerazioni oggettive. Ad esempio, la recente impresa di Claudio Ranieri al Cagliari è paragonabile con quella sotto l’ombra del Vesuvio di Luciano Spalletti?

Non c’è stata partita all’Olympianstadion di Berlino, questa è la verità, troppo più forti e determinati gli svizzeri rispetto agli azzurri. Un’Italia stanca e abulica cade sotto i colpi tremendi di Freuler e Vargas, ma il passivo poteva essere molto più ampio se non ci fosse stato Gigi Donnarumma - forse l'unico presentabile in una competizione così importante - a difendere la porta degli azzurri. Non va dimenticato che, contro la Croazia di Luka Modrić (un campione vero), gli uomini di Spalletti non avevano espresso un buon calcio; durante i novanta minuti di gioco, la dea fortuna aveva baciato gli azzurri, ma le lacune degli azzurri si erano viste, eccome.

Le responsabilità maggiori di questa disfatta epocale sono da attribuire soprattutto al CT della Nazionale Italiana. Poche idee, calciatori fuori ruolo (vedi Chiesa) poco gioco e poco tutto. Ben preso, ahimè, Luciano si è trasformato dall’uomo della rinascita azzurra nell’uomo della sVENTURA riportango a galla vecchi ricordi, ormai, sopiti dal tempo. Incomprensibile la scelta di affidarsi per una partita, così importante, a calciatori come Stephan El Shaarawy (impresentabile), Fagioli (senza partite nelle gambe), Cristante (lento e compassato) e Darmian (fuori ruolo). Certo la materia prima a disposizione nelle mani di Spalletti non è di primissima scelta, ma l’allenatore di Certaldo ci ha messo del suo. "Aiutati che Dio t'aiuta", dice il vecchio adagio. Lui non si è aiutato e risultati si sono visti, purtroppo.

Chiesa a fare il centrocampista di destra è qualcosa di mostruoso (almeno Allegri ci ha vinto qualcosa) e, col senno di poi, la scelta di non convocare Politano è stata quantomeno discutibile. Con l’ala partenopea, a disposizione, Luciano avrebbe potuto giocare col 4-3-3 spostando Federico sulla sinistra; il suo ruolo ideale. Roberto Mancini, ad esempio, ci ha vinto un Europeo. Inspiegabile, poi, la scelta scriteriata di lasciare in panchina Frattesi, Raspadori, Pellegrini e Dimarco; gli uomini di maggior talento dell’Italia.

Simone Pafundi, Wilfried Gnonto e Tommaso Baldanzi sarebbero stati utili alla causa azzurra? Forse non sarebbe cambiato nulla, ma a questo punto non valeva la pena provarci considerando la disfatta epocale in terra di Germania.

L’Italia calcistica è difronte a un bivio, ragionare in modo approssimativo (giustificando il downgrade del calcio italiano con la ciclicità degli eventi) o iniziare a pensare a un calcio diverso partendo dall’alto - dimissioni di Gabriele Gravina e ricostruzione di un movimento calcistico ormai svuotato di idee e talento - fino ad arrivare ad allenatore e calciatori?  

E’ inutile dare dei voti agli azzurri, tutti abbondantemente insufficienti. Mr. Spalletti questa è una bocciatura, almeno per SpaceSerieA, considerando la sua età non è più tempo per gli esami di riparazione a Settembre; adesso, lei faccia le sue scelte per il bene della Nazionale e di tutto il movimento calcistico del Bel Paese. 
 
A quanto pare non la pensa come noi Gabriele Gravina che dichiara all’indomani dell'eliminazione dell'Italia da Euro 2024: "Grande delusione, siamo tutti responsabili. Spalletti ha la nostra fiducia, non ha senso abbandonare un progetto pluriennale dopo appena 8-9 mesi". Spalletti: "Ho tentato di ringiovanire la squadra, in futuro sarà fatto ancora di più".
 
Se lo dice lui……c'è da crederci questa volta?
 
SpaceSerieA
 
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