La Top 11 del Paradiso!
In questi anni ci hanno lasciato tantissimi calciatori, alcuni nel pieno della loro giovinezza, quelli che hanno accompagnato le nostre domeniche. Mi sono chiesto, in un momento di nostalgia, quale sarebbe la top 11 in paradiso?
Modulo: 4-3-1-2
Portiere: Mancini
Difensori: Astori, Mihajlović, Scirea, Fortunato
Centrocampisti: Meroni, Di Bartolomei, Re Cecconi
Trequartista: Maradona
Attaccanti: Vialli, Rossi
Francesco Mancini
Matera, 10 ottobre 1968 – Pescara, 30 marzo 2012
Di ruolo portiere, pilastro nel Foggia dei miracoli di Zeman.
Fortissimo con i piedi, il predecessore del portiere moderno; con Guardiola, forse, si
sarebbe giocato le sue chances. Ha fatto scuola a tanti suoi colleghi.
Causa della morte: infarto. Anni 44.
Giuliano Giuliani
Roma, 29 settembre 1958 – Bologna, 14 novembre 1996
La storia di questo ragazzo è un’altalena russa nel vero
senso del termine. All’Inter doveva sostituire l’Uomo Ragno, un certo Walter
Zenga, ma poi non se ne fece più nulla. In soltanto due stagioni vince una
Coppa UEFA e uno scudetto col Napoli, ma non basterà a mettere la chiesa al
centro del villaggio. Giuliano è nato per essere messo in discussione, nessuno
gli ha regalato niente in carriera. Dopo lo scudetto andrà a giocare in Serie
B, dove ci resta per due stagioni, vestendo la maglia dell’Udinese. Purtroppo, anche il destino non gli regalerà nulla. Andato via troppo presto.
Causa della morte: AIDS. Anni 38.
Andrés Escobar
Medellín, 13 marzo 1967 – Medellín, 2 luglio 1994
Si può morire a causa di un errore in una partita di calcio?
Viene condannato a morte perchè ritenuto responsabile dell'eliminazione della
sua Nazionale a causa dell'autogol segnato nel match contro gli statunitensi
(Usa 1994). Fu ucciso, come un cane, nel parcheggio di un bar di Medellín con 6
colpi di mitragliatrice da un'ex guardia del corpo. Forse c'era qualcosa di torbido nel passato del calciatore colombiano.
Causa della morte:
omicidio. Anni 27.
Davide Astori
San Giovanni Bianco, 7 gennaio 1987 – Udine, 4 marzo 2018
Difensore centrale dotato di un piede educato, capitano
della Fiorentina e calciatore nell’orbita della Nazionale italiana. Cagliari,
Roma e Firenze, dovunque è stato a giocare ha lasciato un grande ricordo. Ci sarà un motivo?
Causa della morte: cardiomiopatia aritmogena ventricolare. Anni 31.
Siniša Mihajlović
Vukovar, 20 febbraio 1969 – Roma, 16 dicembre 2022
Nasce come centrocampista offensivo portando al trionfo della Champions League la Stella Rossa di Belgrado. Erano altri tempi, un altro calcio forse più bello. In Italia, prima alla Roma poi alla Sampdoria, alla Lazio verrà trasformato in difensore centrale. Idolo della Curva Nord. Docente universitario in un fondamentale, i calci di punizione.
Causa della morte: leucemia mieloide acuta. Anni 53.
Gaetano Scirea
Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 1953 – Babsk, 3 settembre 1989
E’ stato il libero italiano più forte di tutti i tempi. Dopo di lui c’è soltanto Franco Baresi. In campo giocatore correttissimo, fuori dal rettangolo di gioco un signore d’altri tempi. Campione del mondo con l’Italia di Enzo Bearzot.
Causa della morte: un tragico incidente stradale. La sua è stata una morte orribile. Anni 36.
Andrea Fortunato
Salerno, 26 luglio 1971 – Perugia, 25 aprile 1995
Ragazzo sfortunatissimo. Era il futuro del calcio italiano, poteva diventare il nuovo Antonio Cabrini alla Juventus. A Torino aveva iniziato alla grande, fermato dal destino avverso.
Causa della morte: leucemia. Anni 24.
Paso de los Toros, 14 ottobre 1973 – Montevideo, 25 dicembre 2022
Centrocampista uruguaiano dal talento sorprendente. Dal
Cagliari con furore alla Juventus, ma a Torino non riesce ad emergere anzi brucia velocemente.
Si ritira dal calcio giocato, a soltanto, 29 anni. Resterà una meteora nel mondo del calcio. Negli anni a seguire, appesi
gli scarpini al chiodo, sperpererà tutto il suo patrimonio fino a diventare
povero. Si attaccherà alla bottiglia per dimenticare il suo passato da calciatore, del resto, chi vuole vivere per sempre?
Causa della morte: malattia epatica. Anni 49.
Piermario Morosini
Bergamo, 5 luglio 1986 – Pescara, 14 aprile 2012
Mediano del Livorno con compiti prevalentemente difensivi. Non resterà alla storia tra i calciatori più forti, atleta piuttosto modesto, ma il ricordo della sua morte è ancora vivo nei nostri cuori; era tra il minuto 31 di Pescara-Livorno, 25ª giornata del campionato di serie B
Causa della morte: cardiomiopatia
aritmogena. Anni 26.
Agostino Di Bartolomei
Roma, 8 aprile 1955 – Castellabate, 30 maggio 1994
Legatissimo a colori della squadra della sua città,
un calciatore di rara intelligenza tecnico e tattica. Protagonista della Roma scudetto
del barone, Nils Liedholm; è stato il faro del centrocampo dei giallorossi.
Capitano introverso, forse meritava di chiudere la carriera con la sua squadra
del cuore. Dopo il calcio si è chiuso in sé stesso.
Causa della morte: suicidio. Anni 39.
Luciano Re Cecconi
Nerviano, 1º dicembre 1948 – Roma, 18 gennaio 1977
Protagonista del primo scudetto vinto
dalla Lazio nella sua storia. La sua sarà una morte assurda e, ancora oggi,
inspiegabile. Ucciso da un gioielliere per uno scherzo finito male, un
tentativo di rapina. Re Cecconi fu ucciso a sangue freddo, ma resta un grande buco nero in questa vicenda di cronaca nera.
Causa
della morte: omicidio. Anni 29.
Diego Armando Maradona
Lanús, 30 ottobre 1960 – Tigre, 25 novembre 2020
Sono passati quasi quattro anni dalla morte del calciatore più forte di tutti i tempi per milioni di tifosi in tutto il mondo. Su Diego è stato già detto e scritto tutto, ma a distanza di 4 anni dalla sua morte ci lascia - ancora oggi - un grande vuoto nell'animo. Simbolo di Napoli e del calcio argentino. Stimato e rispettato da tutti gli amanti del calcio. Diego se n’è andato troppo presto e, purtroppo, non ha fatto a tempo a vedere il trionfo mondiale della sua Argentina in Qatar 2022.
Causa della morte: arresto cardiaco. Anni 60.
Valentino Mazzola
Cassano d'Adda, 26 gennaio 1919 – Superga, 4 maggio 1949
Considerato uno dei numeri 10 italiani più forti di tutti i
tempi. Roberto Baggio, Gianni Rivera, Francesco Totti e Valentino Mazzola. Sul
gradino più alto del podio decidete voi chi mettere tra questi quattro fantastici calciatori. Con la
maglia granata del grande Torino ha vinto 6 scudetti e due Coppe Italia. Quel Torino
era invincibile e dominava in Serie A a corna alte, infilazando tutti gli avversari. Niente e nessuno poteva battere il grande Toro, ma il destino ci ha
messo lo zampino. Il 4 maggio del 1949, la vita di Valentino e la sua carriera
finisce contro la collina di Superga. L'incubo si è avverato per Valentino Mazzola, quella maledetta paura di volare. Presagio o soltanto una terribile concidenza?
Causa della morte: incidente aereo. Anni 30.
Luigi Meroni
Un ala destra fenomenale, idolo indiscusso del Torino tra il 1964 e il 1967; non è stato soltanto un calciatore, ma un mito assoluto per milioni di tifosi.
Causa della morte: investito da un'auto. Alla guida Attilio Romero che poi sarebbe diventato Presidente del Torino Calcio. Anni 24.
Gianluca Vialli
(Cremona, 9 luglio 1964 – Londra, 5 gennaio 2023)
Centravanti fortissimo, tra i migliori in assoluto della Serie A. Ha fatto la storia del calcio italiano con la maglia della Sampdoria e quella della Juventus. Ha sfiorato la Coppa del Mondo durante le notti magiche di Italia ’90. Apprezzatissimo anche oltre i confini nazionali.
Causa della morte: adenocarcinoma duttale del pancreas. Anni 59.
Salvatore Schillaci
Palermo, 1º dicembre 1964 – Palermo, 18 settembre 2024
Verrà ricordato soprattutto per il Mondiale di Italia ’90. Alla fine del torneo, Totò risulterà il capocannoniere con 6 reti all’attivo.
Causa della morte: tumore colon-retto. Anni 59.
Paolo Rossi
(Prato, 23 settembre 1956 – Siena, 9 dicembre 2020)
Protagonista assoluto del Mondiale vinto in Spagna ’82. In
carriera, Paolo non ha espresso tutto il suo grande talento anche per motivi extra calcistici. Cecchino col fiuto del goal. La macchia del calcioscomesse in carriera.
Causa della morte: cancro al polmone. Anni 64.
Federico Pisani
Castelnuovo di Garfagnana, 25 luglio 1974 – Milano, 12 febbraio 1997
Attaccante talentuoso dell’Atalanta che faceva della
velocità la sua maggior dote. La Dea impazzisce letteralmente per questo
piccolo talento in erba, anche perché, con Vieri forma una coppia d’attacco di
tutto rispetto. La sua vita finisce troppo presto, proprio sul più bello della
sua carriera da calciatore, a causa di un incidente stradale con la sua BMW 320
cabrio. Con lui perderà la vita, anche, la sua ragazza, Alessandra Midali. Destino crudele!
Causa della morte: incidente stradale. Anni 23.
Redazione di SpaceSerieA
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