Thiago Motta: Storia di un progetto fallito
Con l’Atalanta è stata una prestazione vergognosa, forse una delle più brutte degli ultimi quarant’anni, mostrando un gioco e un’ identità di squadra totalmente assenti. E’ inaccettabile dopo quasi nove mesi, sotto la guida di Thiago Motta, che la Juventus non riesca a dimostrare, ai propri tifosi ma soprattutto a se stessa, di aver fatto quel salto di qualità necessario per salvare una nave che sta sempre più sprofondando negli abissi.
Una squadra, dicevamo, senza mordente, senza carattere ma soprattutto senza leader in grado di trascinarla nei momenti di più grande difficoltà. Il tutto è stato sempre giustificato, fin qui, dalla giovane età di gran parte degli elementi che compongono la rosa e dai troppi infortuni patiti soprattutto durante la prima parte della stagione. A questo punto però le scuse non possono più reggere soprattutto dopo le pesanti eliminazioni subite contro il Psv Eindoven in Champions League e con l’Empoli in Coppa Italia oltre alla clamorosa debacle subita contro l’Atalanta di Gasperini davanti ai propri tifosi che hanno abbandonato lo stadium prima del fischio finale.
Un progetto tecnico e tattico che non è mai veramente decollato, gettando fumo negli occhi a tutti gli “inebriati” dell’antiallegrismo acuto, attratti dal “faraonico” mercato fatto da Giuntoli e dalla promessa di “rivoluzione tattica” che avrebbe apportato Thiago Motta con il suo “spumeggiante” calcio champagne. Un progetto che sta clamorosamente fallendo sotto gli occhi di tutti, dimostrato dai risultati disastrosi maturati nelle coppe e quelli altalenanti in campionato a cui ci si aggrappa disperatamente, come ultima ancora di salvezza, a quel quarto posto che rischia seriamente di sfumare sotto i colpi di una Lazio più “famelica” e agguerrita dei bianconeri.
Onestamente è inutile nascondersi, continuando a far finta che tutto faccia parte del progetto di rivoluzione messo in atto in estate, è inutile continuare ad insistere con un allenatore autolesionista, presuntuoso nelle sue scelte e che, a questo punto, rischia di lasciare, comunque, la Juventus in una situazione ben peggiore alla fine di questa stagione con una mancata qualificazione in Champions che sarebbe disastrosa, a livello economico – finanziario, rischiando di ridurre notevolmente le ambizioni anche per l’anno successivo.
Una società seria interverrebbe subito per salvare il salvabile, esonerando l’allenatore seduta stante, provando quanto meno a dare una scossa necessaria per raggiungere la qualificazione Champions o comunque ci metterebbe la “faccia” non abbandonando al lento e inesorabile destino il proprio allenatore che palesemente non sa più che pesci pigliare.
Thiago Motta per colpe non soltanto sue sarà l’ennesimo capro espiatorio di un progetto fallito miseramente, pagando per tutti, se non ora alla fine della stagione, quando invece chi ha voluto tutto questo rimarrà ben saldo al suo posto chissà con quali prospettive e ambizioni per il futuro della nostra amata Juventus. In questo modo non si può più andare avanti, non c’è più tempo per cincischiare questa settimana ci sarà già l’ennesima sfida decisiva contro una Fiorentina che storicamente farà di tutto per impedirci di vincere. C’è bisogno di uno “scossone”, c’è bisogno di prendere una decisione da Juventus, il tempo dei progetti è finito e quello di Thiago Motta è già fallito da un pezzo.
Ciccio
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